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Trapani
La provincia di Trapani, che per ultima in ordine alfabetico affrontiamo nel corso dei nostri speciali, è certamente un mix sapiente di riserve costiere segnate dal paesaggio orizzontale delle saline e dalle palme dello Zingaro, dalle aree umide come "stazioni di servizio" dei migratori africani ai complessi boscati ricchi di emergenze archeologiche.


Riserva naturale
Monte Cofano


Riserva Naturale Monte Cofano (TP) Monte Cofano (659 metri slm) è un massicio calcareo ricco di grotte ed endemismi.
La biodiversità vegetazionale annovera 350 piante diverse, tra cui le palme nane e la Disa, l'ampelodesma di grosse dimensioni dove si rifugia ogni sorta di piccoli mammiferi e ovovivipari.

I costoni rocciosi sono abitati da falchi pellegrini, martin pescatore, e l'aquila del Bonelli.
Già abitata in epoca paleolitica, come testimoniano i graffiti della grotta nel borgo di Scurati, manitene testimonianze archeologiche risalenti al periodo paleolitico ma anche il sistema di torri di avvistamento spagnole e una tonnara.

Gestisce l’Azienda foreste
Via Libertà, 97
90143 - Palermo
Ufficio provinciale di trapani: Tel 0923/807111


Riserva naturale
dello Zingaro


Riserva naturale dello Zingaro (TP) Ma è certamente lo Zingaro il gioiello trapanese dell'Azienda, sette km di costa fra Scopello (Castellammare) e San Vito lo Capo tutelati con la riserva nata dopo una marcia popolare che ha fatto la storia dell’ambientalismo in Sicilia.

Sono circa seicento le specie vegetali presenti all'interno dell'area della riserva.
Bisogna citare certamente le palme nane, simbolo della riserva e tuttoggi usate per la realizzazione artigianale di suppellettili di uso comune, come scope e cappelli, e la quercia da sughero.

Per l'avifauna sono presenti allo Zingaro falchi pellegrini e aquile, coturnici, per i mammiferi donnole ricci.

Diversi sentieri attrezzati conducono a musei e casali recuperati.
Da vedere la Grotta dell’Uzzo, la Grotta del Sughero, la grotta della Ficarella, un tempo frequentate dalla foca monaca.

Sede riserva
Via Segesta, 197
91014 - Castellammare del Golfo
Tel: 0924/35108
Fax: 0924/35752
Numero Verde: 800116616
Web: www.riservazingaro.it


Riserva Naturale delle
Saline di Trapani e Paceco


Riserva Naturale delle Saline di Trapani e Paceco (TP) Nata nel 1995, affidata in gestione al WWF, la Riserva delle Saline di Trapani e Paceco prende il nome dalle vasche per il sale che funzionano ancora, scandite da albe e tramonti, stagioni e colori.
E le vasche e le aree vicine sono divenute area di sosta di uccelli migratori, fra cui anche gli aironi.

L’area è frequentata da circa 200 specie, come fenicotteri, spatole, aironi bianchi maggiori, garzette, falchi di palude, cavalieri d’Italia, fraticelli, il Gabbiano roseo, il Martin pescatore, l'Airone bianco maggiore.

L'Avocetta è stata eletta simbolo della Riserva.
Una vera "attrazione" della Riserva è il cosiddetto "Fungo di Malta", in realtà una pianta parassita e specie rara: in Italia, oltre alla zona fra Trapani e Marsala, è possibile osservarla solo in poche aree costiere della Sardegna e della Basilicata.

Fra gli invertebrati, troviamo un piccolo crostaceo, l’Artemia salina, tuttora oggetto di grande interesse, sia in termini sistematici e di ricerca pura che di ricerca applicata.

Meta di un turismo di qualità, la Riserva offre nei paraggi allo sguardo attento del visitatore un museo del sale, che ricostruisce la simbiosi uomo saline nello sviluppo socio-economico trapanese.
Da vedere.

Chiedere al W.W.F. Italia Sede Riserva
Via Garibaldi, 138 Contrada Nubia
91027 - Paceco
Tel: 0923/867700
Fax: 0923/867700
Web: www.salineditrapani.it


Riserva dello Stagnone di Marsala


Riserva dello Stagnone di Marsala (TP) Nel 1984 la Riserva dello Stagnone di Marsala fu istituita per tutelare il delicato ecosistema che si era istaurato attorno alle isole dello stagnone, visibili da Trapani in direzione Marsala.

Un sistema di isolette, ricche di vegetazione alofila, in un fondale basso popolatissimo di grandi predatori, all'interno di un’area a valenza archeologica fra le più importanti di Sicilia: Mothia, la punica città che ha recentemente restituito all’uomo il celebre Giovinetto.

La laguna abbraccia l'isola di San Pantaleo, anticamente Mozia, la Scuola, Santa Maria e l'Isola Grande, in cui le paludi di acqua salmastra sono spezzate dalle antiche saline.
Pozze d’acqua dolce alimentano giuncheti, macchie sempre verdi ed un ricco elenco di avifauna.
Fra posidonia e calendule, aironi cenerini, cavalieri d’Italia, avocette e gheppi stanno costantemente a caccia.
In un paesaggio orizzontale, disegnato da mulini e saline, da agavi e cumuli di sale, questa riserva affascina ed ammalia, specie al tramonto.
Un’esperienza unica, che Sicilia Parchi consiglia vivamente.

E' attivo quotidianamente un servizio di collegamento continuo con le isolette, facilmente raggiungibili in pochi minuti di navigazione. Ente gestore, provincia regionale di Trapani.

•••  Informazioni  •••

• Azienda Provinciale Turismo
Via San F.sco D'Assisi, 27
Tel: 0923/545511
Fax: 0923/29430

• Erice
Az. Aut. di Sogg. e Tur.
Via C. A. Pepoli, 56
Tel: 0923/869388 - 869173
Fax: 0923/869544

• Trapani
Piazza Saturno
Tel: 0923/29000
Fax: 0923/24004
E-mail: infotp@micso.net

• Marsala
Via XI Maggio
Tel: 0923/714097


Riserva del Bosco di Alcamo


Riserva del Bosco di Alcamo (TP) Ci addentriamo adesso tra conifere, pini e cipressi, lecci, frassini, sulla sommità del monte Bonifato nella riserva del Bosco di Alcamo, di origine calcarea, che guarda tranquilla alle coste ed al mare.

Un fitto sottobosco presenta esemplari di peonia, acanto, ferula, ampelodesma, ranucolo, valeriana, asfodelo, ginestrino comune e purpureo, lentisco, palma, pungitopo, ginestra, euforbia.

Per la fauna, rilevante la presenza di conigli, volpi, istrici, ricci, donnole, di cui si nutrono poiane, gheppi, barbagianni, civette, allocchi. Frequenti gli avvistamenti di upupa, cuculi ed allodole.

In basso, si distende la città di Alcamo, grande abitato patria del celebre vino bianco.
L’area naturale, riserva dal 1984, affidata tre anni dopo alla Provincia, è interessante per la varietà vegetazionale e per la presenza di un topo, il quercino, dalla tipica maschera.
Abitato sin dall’epoca del bronzo, oggi conserva qualche traccia di un castello fatto erigere dai Ventimiglia.

Sede Riserva
Ex-Albergo «La Funtanazza»
91011 - Alcamo
Tel: 0924/507629


Riserva Naturale
Foce del Belice



Riserva istituita nel 1984, l'area naturalistica della foce del Belice si caratterizza per le dune intorno alle quali si è formato un sistema florofaunistico particolare.

L'area compresa fra Marinella di Selinunte e Porto Palo, è caratterizzata da una vegetazione palustre sull'asta terminale del Belice, dove sostano e nidificano molte specie di uccelli.

Segnaliamo il fratino, la gallinella d’acqua, il beccamoschino, la cannaiola, l’Airone cenerino e il Beccapesci.
La riserva è carattrerizzata dalla massiccia presenza dello sparto, del Ravastrello, dell'erba San Pietro, del giglio marino, dell’Euforbia marina.
Vi si trovano alcune dune stabili, che ostacolano i venti carichi di salsedine e ne impediscono l'avanzata delle sabbie verso l'interno.

L’instabilità della costa non impedisce un fiorire spontaneo di flora e fauna, soprattutto invertebrati e rettili.

Ente gestore Provincia Regionale di Trapani
Sede Riserva
Via Antonio Vivaldi, 100
91022 - Castelvetrano
Tel: 0924/46042


Riserva Naturale
Laghi Preola e Gorghi Tondi


Riserva Naturale Laghi Preola e Gorghi Tondi (TP) A Mazara del Vallo troviamo poi la Riserva Laghi Preola e Gorghi Tondi, affidata al Wwf, costituita da 4 laghi di origine carsica, avvolti da canneti e fitta bassa vegetazione lacustre, ottimo riparo per uccelli migratori e stanziali.

Vi crescono la palma nana, a quercia calliprina, il lentisco.
Presente anche una ricca fauna: ramarri, testuggini palustri, folaghe, tuffetti, anatre selvatiche, aironi, usignoli e anche numerosi rapaci come il nibbio reale, il falco pescatore, il gruccione e l'upupa.

L’area è fruibile tutto l’anno previa prenotazione da effettuare contattando gli uffici dell’Ente Gestore.
E’ consigliata la visita nei periodi primaverile ed autunnale, quando diverse specie di avifauna acquatica sono di passo e/o svernano nell’area.
Sono disponibili per la fruizione il Centro visitatori con aula didattica multimediale, due sentieri natura attrezzati con relativi osservatori sul lago Preola e sul Gorgo Basso.
L’osservatorio sul Gorgo Basso è raggiungibile anche da persone diversamente abili dopo circa 180 metri di un sentiero immerso nella rigogliosa macchia mediterranea a prevalenza di Quercus calliprinos.

L’osservatorio sul lago Preola rende agevole e senza disturbo l’osservazione di diverse specie di avifauna acquatica, specie nel periodo primaverile, quando alcune specie hanno nidificato fra i canneti che circondano le acque basse del Preola.

La riserva è gestita dal Wwf
Via F. Maccagnone, 2/b
91026 - Mazara del Vallo (TP)
Tel: 0923/934055
E-mail: preola@tiscalinet.it


Grotta di Santa Ninfa


Grotta di Santa Ninfa (TP) La Grotta di Santa Ninfa è un complesso speleologico di natura carsica su base gessosa che si sviluppa per oltre un chilometro, con un sistema di grotte comunicanti.

L’elevato valore naturalistico della grotta di Santa Ninfa è legato inoltre alla presenza di una interessante fauna cavernicola, adattata a vivere in assenza di luce e in ambienti con elevato tasso di umidità.
Sono circa 60 cavità, ricche di minerali dalle forme bizzarre, a cavallo dei comuni di Gibellina e Santa Ninfa, alimentate dal torrente Biviere, che nasce su terreni argillosi alle pendici di M. Finestrelle (sito di una necropoli paleocristiana), e termina il suo corso superficiale in una grande valle cieca occupata da vigneti.
Un piccolo fiume sotterraneo alimenta la grotta.

Nell’area del Biviere, troviamo euforbia arborea, del timo e delle orchidee selvatiche; nei valloni è presente una rigogliosa vegetazione ripariale, di grande interesse per l’elevata diversità della flora.

La fauna comprende il riccio, l’endemico toporagno di Sicilia, il coniglio, l’istrice, la donnola, la volpe.
Fra gli uccelli sono ben rappresentati la poiana e il piccolo gheppio, caratteristico per la posizione a "spirito santo" assunta durante la caccia, l’usignolo, la ghiandaia.
E’ di grande interesse fra gli anfibi la presenza del discoglosso, simile ad una rana e vivente solo nel Mediterraneo occidentale.

Ente gestore Legambiente

Sede Riserva
Via S. Anna, 101
91029 - S. Ninfa
Tel: 0924/62376
Fax: 0924/62360


Isola di Pantelleria


Asinello pantesco - Isola di Pantelleria (TP)
Foto: Fabrizio Raneri Pantelleria, isola di origine vulcanica, dal mare cristallino e dalle rocce scure, ricca di grotte e testimonianze del passato, è protetta dal 1998.

Presenta una fitta vegetazione mediterranea, con palme e boschi sempreverdi di pino a strapiombo sul mare.
A distanza relativamente breve dalle coste africane, è un buon punto di sosta per i migratori.
Pantelleria è meta di turismo internazionale, la riserva è così divenuta una attrattiva rilanciata dalla gestione affidata all’Azienda Foreste Demaniali, che qui ha anche avviato campi sperimentali di ricerca, come il progetto di reintroduzione del tipico asinello pantesco.

A Pantelleria troveremo anche il Lago di Venere, una interessante area nata da sorgenti sotterranee saline.
Intorno alle sue sponde cresce la lisca, lo zigolo, ed una specie endemica dell'isola, il limonio densissimo.
Vi si sono adattati anche due invertebrati tipici dell'area africana, il grillotalpa e la cinezia.

Dal punto di vista vegetazionale, l'isola si caratterizza per la presenza del Pino marittimo, della ginestra, del limonio.
Nel tipico paesaggio scandito dai dammusi e da asinelli di razza pantesca, particolarmente robusti ed eleganti, la vita si svolge tranquillamente.

Gestisce l’Azienda Foreste
Via Libertà, 97
90143 - Palermo
Tel: 0923/807111

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Assessorato Regionale Territorio Ambiente

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