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Messina
Stretta dal dolce abbraccio del Tirreno e dello Jonio, naturale prosecuzione dell'Appennino calabro sui Perloritani prima e sui Nebrodi poi, la provincia di Messina è un susseguirsi di dodici aree protette in cui la biodiversità è notevole, proprio a causa della differenziazione climatica e geomorfologica che vi insiste.

Riserve di mare e ampi boschi, l'arcipelago delle Eolie e stagionali sistemi torrentizi scanditi da ampie fiumare segnano il territorio di questa provincia.

Eccoci allora in viaggio per questo quinto speciale sulle riserve siciliane in compagnia dell'Assessorato regionale Territorio e Ambiente.


Riserva di Malabotta


Riserva di Malabotta (ME) Vasto comprensorio naturale fra Roccella Valdemone e Montalbano Elicona, tra Pizzo Castelluzzo, Serra Castagna, Pizzo Daniele e Pizzo Galera, il Bosco di Malabotta, gestito dall'Azienda Regionale delle Foreste (Ufficio Provinciale Azienda di Messina, via Tommaso Cannizzaro n. 88, Messina - tel. 090.662820), è regno impenetrabile di querce, pini, noccioli, castagni, pioppi e aceri, interrotti da splendidi esemplari di agrifoglio ed alberi centenari, vaste radure abitate dai suini neri, torrenti impervi in cui si riproduce la rara trota macrostigma.

Riserva di Malabotta (ME) Abitata da volpi e cinghiali, donnole e martore, sorvolata da falchi pellegrini, poiane, aquile reali, sparvieri, Malabotta, dal bosco di Pittari di Malvagna in su, per la sua vocazione turistica dovuta anche al paesaggio con vista sull’Etna, lo Stretto di Messina e le isole Eolie, a più riprese definita un monumento della natura, è stata recentemente interessata da una importante opera di infrastrutturazione da parte dell'Azienda Foreste, accanto alla creazione di eventi e manifestazioni concentrate intorno al sito delle Rocche dell’Argimusco, altopiano su cui si innalzano megaliti di calcare che vento e pioggia hanno eroso conferendo loro strane forme.

Tra i sei comuni che abbracciano la riserva, Francavilla di Sicilia, Malvagna, Mojo Alcantara, Montalbano Elicona, Roccella Valdemone e Tripi, l'Azienda Foreste, ente gestore operante di concerto con l'impegno dell'Assessorato regionale Territorio e Ambiente, si pone come soggetto interistituzionale capace di proporre modelli di gestione sostenibile per la rivitalizzazione anche economica del territorio.


Riserva di Fiumedinisi


Riserva di Fiumedinisi (ME) Altra riserva a gestione dell'Azienda Foreste è Fiumedinisi , sul versante jonico, poco distante da Taormina, tra l'omonimo Comune, Nizza e San Piero Niceto, lungo Monte Scuderi.

Scandita dal fenomeno delle fiumare, aree solcate da eventi torrentizi, processo comune a tutta l'area dei Peloritani, la riserva è stata Istituita nel 1998 per la presenza di elementi geomorfologici di rilievo ed aspetti vegetazionali rari quali la stratificazione, nel sottosuolo, di metalli pesanti.
Dal punto di vista avifaunistico, Fiumedinisi offre riparo a coturnici, falchi pecchiaioli e pellegrini, alla poiana, allo sparviere, ai gheppi, oltre che l’aquila reale, che qui nidifica, e la rara Coturnice di Sicilia, specie minacciata, citata nel decreto istitutivo come una delle principali motivazioni per la istituzione della riserva.

L'elenco della fauna presente annovera gatti selvatici, volpi, martore, donnole, conigli selvatici, micromammiferi arboricoli come il quercino e il ghiro, il topo selvatico, il riccio, l’arvicola di Savi e il toporagno di Sicilia.
Tra fiumare, aree mineraria, piccoli corsi d’acqua dominati dal panorama dell’Etna, tra sorgiva e le tracce dell’antica strada militare, suggeriamo da Piano Margi una bellissima mulattiera, percorribile a piedi verso Pizzo Sale.

Dalla vetta del rilievo di Monte Scuderi (1.253 m s.l.m.), la più interessante dei Peloritani, si gode un incomparabile scenario che nei giorni di limpidezza atmosferica spazia dall’Etna all’Aspromonte.


Vallone Calagna


Vallone Calagna (ME) Riserva naturale integrata nel territorio del Comune di Tortorici, è stata istituita nel 2000 in seguito alla scoperta di una pianta rara, la falsasanicola, nome scientifico Petagna saniculaefolia, relitto della flora del Terziario, che ha trovato il suo habitat naturale grazie all’incontro del clima di montagna mitigato dal Tirreno.

La Petagna ha bisogno di parecchia acqua: il Vallone Calagna, con i suoi mille rivoli, riesce ad assecondare questa richiesta, grazie alle sorgenti Padirà che si riversano poi nel torrente Calagna in direzione del paese.
Tutelata dalla convenzione di Berna, la Petagna è stata riconosciuta nel 1997 dalla Regione, che tre anni dopo ha istituito la riserva integrata, cioè con particolari criteri di rigidità nel rispetto dell'ambiente.

Sicilia Parchi consiglia la visita in primavera, quando i fiori della Petagna, bianchi e dalla tipica forma rotondeggiante, sono facilmente visibili.
A breve distanza suggeriamo la visita a Tortorici, città officina delle campane, dove visiteremo il museo Franchina. Per via della delicatezza dell'ecosistema, l'Azienda Foreste, Ente gestore individuato con apposito decreto, subordina la visita ad una richiesta.

Informazioni:
Ufficio Provinciale Azienda Foreste di Messina
Via T. Cannizzaro, 88
tel. 090.662820

Riserva di Isolabella


Riserva di Isolabella (ME) Chi non conosce questo paradiso taorminese che segna l'anima e il cuore?
Pochi sanno che l’isola, collegata alla terraferma da un leggero istmo che scompare ad ogni minima alta marea, offre riparo ad una rarissima lucertola, la Podarcis sicula medemi, che sarà facile avvistare all’ombra della macchia mediterranea.

Sarebbe errato però fermarsi all'isolotto per considerarne gli aspetti scientifici più salienti.
Poco più in là, a Capo Sant’Andrea nidificano il Falco pellegrino e il Gheppio e tra le sue rocce si apre la suggestiva Grotta Azzurra.
Di fronte, ecco le splendide falesie verso il Capotaormina, che scendono giù verso fondali ricchi di pesci.


Capo Peloro


Capo Peloro (ME) All’estremità nord della costa orientale della Sicilia, a Messina, in quella curva di terra che gira dallo Jonio verso il Tirreno, capo Peloro doppia la costa siciliana.

Qui, ai piedi dei "piloni", due aree lacustri, le lagune di Capo Peloro e Ganzirri, ospitano un ambiente molto particolare.
Le acque sono da tempo estesi allevamenti di molluschi, le rive sono meta fissa di uccelli migratori che qui trovano giusto riparo dalle fatiche dell’attraversamento contro vento dello Sretto.
La Riserva è stata istituita nel 2001, per la sua particolarità vegetazionale e per tutelare le specie che vi svernano.

Ente gestore è la Provincia regionale di Messina
(* 8° Dipartimento - Aree protette)
Via XXIV Maggio (Palazzo Uffici)
98100 - Messina
Tel. 090/7761267-64
E-mail: areeprotette@provincia.messina.it

Marinello


Riserva Marinello (ME) Un paesaggio orizzontale bianco, verde e blu ci accoglie quando ci affacciamo dal santuario di Tindari a mare, o giungendo alla rinomata località turistica di Oliveri.

I laghetti di Marinello sono laghi di acqua salmastra, temporanei perchè originati da una serie di interventi umani nei settori idrogeografici riposti a valle nel torrente Timeto, il cui numero e le cui dimensioni variano a seconda della stagione e delle maree.
La flora è caratterizzata da macchia mediterranea composta da euforbia, canne, mirto, capperi e fichi d’India, per la fauna occorre citare la presenza nelle acque basse di molluschi e neonata, vongole.

Ente gestore è la Provincia regionale di Messina
(* 8° Dipartimento - Aree protette)
Via XXIV Maggio (Palazzo Uffici)
98100 - Messina
Tel. 090/7761267-64
E-mail: areeprotette@provincia.messina.it


Le Montagne delle Felci e dei Porri


Le Montagne delle Felci e dei Porri Ed eccoci alla scoperta dell'arcipelago delle Isole Eolie, sul versante tirrenico della provincia messinese.

La prima riserva che affrontiamo si trova a Salina.
Ginestre, lentisco ed euforbia, ma anche felci e porri (da cui il nome) offrono riparo ai piccoli mammiferi presenti, tra cui il ghiro.
Area di vecchia istituzione (1984), è costituita da una serie di vulcani spenti da tempo, oggi divenuti zona privilegiata nonnsolo di grandi rapaci (come il falco della regina) ma anche o le berte, ma anche di uccelli pelagici, quali pellicani e gru, aironi cormorani e fenicotteri, che regnano qui indisturbati.

La Riserva è stata affidata alla provincia regionale di Messina.
Direzione tecnico-amministrativa - Tel. 090-7761264 090-7761267


Alicudi


Isola di Alicudi (Eolie - ME) Vulcano alto 1600 metri, di cui il 60 per cento sommerso, dai fianchi rivestiti da arbusti e cespugli, resistenti al vento salato, con punte di ginestra gialla, di artemisia e euforbia, riserva naturale affidata, come tutte le altre sorelle dell'arcipelago all'Azienda Foreste, era chiamata anticamente Ericusa, perché ricoperta dagli arbusti dell’erica.

Si tratta di un'area ad elevato valore paesaggistico e naturalistico, tra cui spiccano i perpetuini delle Eolie ed il limonio delle Eolie, specie presenti solo in questo arcipelago.
L'elenco della fauna comprende il coniglio selvatico, il ratto e il topolino di campagna.
Tra gli uccelli, il falco della regina, il gabbiano reale, la passera sarda, il fanello, il culbianco, la balia e la monachella.

Ovviamente ai turisti vanno suggerite anche alcune significative testimonianze dell'uomo: la Tonna, insediamento abitativo dove è funzionante un trappeto, la Montagna, insediamento umano del XVIII sec. e Pantalucci, piccola spiaggia, riparo per i pescatori.

Per informazioni
Azienda Foreste
tel. 090.662820
Distaccamento Foreste di Lipari, tel. 090.9880547


Filicudi


Isola di Filicudi (Eolie - ME) Isola delle felci", o forse "dei fenici", vanta ben sei centri eruttivi: i Fili di Sciacca, lo Zucco Grande, la Fossa delle Felci, il Monte Torrione, la Montagnola, e il Capo Graziano. La riserva si caratterizza per una vegetazione tipicamente mediterranea.

Caratteristico il cappero, detto orchidea delle Eolie, che si arrampica sulle pareti rocciose.
Presente una rara lucertola delle Eolie (Podarcis raffonei cucchiarai).
Filicudi è interessata dal transito di alcuni migratori: anatre, oche, aironi rossi e cinerini, fenicotteri, gabbiani, il falco della Regina.
Uno dei luoghi privilegiati di nidificazione del falco della regina (inserito nella lista rossa di specie in via di estinzione) è lo scoglio detto della Canna, alto 70 m, dove vive anche la lucertola endemica delle Eolie.

Ente gestore della Riserva è l'Azienda Foreste.
Per informazioni
Azienda Foreste
tel. 090.662820
Distaccamento Foreste di Lipari, tel. 090.9880547


Panarea


Isola di Panarea (Eolie - ME) Caratterizzata da fenomeni di vulcanismo secondario con sorgenti di calda con acqua che raggiungono persino i 50° C, Panarea ospita nell’isolotto di Bottaro la Podarcis sicula trischittai, una delle 4 sottospecie della lucertola endemica Podarcis.
Un'altra sottospecie è presente nell'isoloto di Lisca Bianca, appartenente sempre a Panarea.
Accanto a conigli selvatici, ratti e topolini ci sono la monachella e l’usignolo, la berta maggiore.

Basiluzzo, una delle isolette minori, è ricoperta da rosmarino, cappero, lentisco ed euforbia.
Sulle rocce affioranti, condizionate dagli spruzzi del mare e interrotte qua e là da piccole aree di terriccio, crescono i perpetuini delle Eolie, il finocchio di mare, la carota delle scogliere e il ginestrino delle scogliere. La vegetazione arbustiva tipica della fascia costiera è caratterizzata dall’euforbia arborea che predilige le stazioni prossime al mare, più calde, e si associa all’olivastro, all’assenzio arbustivo, all’endemica ginestra del Tirreno e al tè siciliano.

Ente gestore della Riserva è l'Azienda Foreste.
Per informazioni
Azienda Foreste
tel. 090.662820
Distaccamento Foreste di Lipari, tel. 090.9880547


Stromboli


Isola di Stromboli (Eolie - ME) Celebre per i suoi fenomeni vulcanici, questa riserva, gestita dall'Azienda Foreste, riserva anche altre sorprese di carattere naturalistico.

La vegetazione di Stromboli comprende la granata rupicola, il Citiso delle Eolie, una pianta arbustiva rara ed esclusiva di Lipari, Vulcano e Stromboli, la ginestra di Gasparrini, il fiordaliso delle Eolie, la violacciocca rossa, l’issopo di Cosentini e il radicchio virgato di Gussone.
Anche il leccio è qui presente in macchie irregolari.

Il versante est è caratterizzato dalla vegetazione arbustiva a ginestre, la zona di Ginostra dalla presenza degli olivi che qui venivano coltivati.
Per quanto riguarda l’avifauna troviamo la berta maggiore e il falco della regina, ma anche l’occhiocotto, il gabbiano reale, i gheppi, la calandrella, la passera sarda, il culbianco e la monachella.

Ente gestore Azienda regionale Foreste Demaniali
Ufficio Provinciale Azienda di Messina
Via T. Cannizzaro, 88
Tel. 090.662820
Distaccamento foreste di Lipari, tel. 090.9880547.

L’arcipelago vulcanico delle Isole Eolie, di cui Vulcano, proveniendo dalla Sicilia, è il primo in ordine di apparizione, è stato dichiarato area protetta in più fasi, dal 1997 al 2000, coinvolgendo progressivamente tutte e sette le sorelle che la compongono.


Vulcano


Isola di Vulcano (Eolie - ME) Vegetazione mediterranea e grandi rapaci sono una nota caratteristica di Vulcano, come ad esempio le tracce di una antica foresta di querce e lecci..

Cisto rosso e cisto femmina si alternano, con erica arborea, corbezzolo e ginestra.
In contrada Gelso ecco ancora qualche leccio.
Sul litorale, il perpetuino delle Eolie.

Ente gestore Azienda regionale Foreste Demaniali
Ufficio Provinciale Azienda di Messina
Via T. Cannizzaro, 88
Tel. 090.662820
Distaccamento foreste di Lipari, tel. 090.9880547.

L’arcipelago vulcanico delle Isole Eolie, di cui Vulcano, proveniendo dalla Sicilia, è il primo in ordine di apparizione, è stato dichiarato area protetta in più fasi, dal 1997 al 2000, coinvolgendo progressivamente tutte e sette le sorelle che la compongono.

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