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Torna l'asino di Pantelleria

Finalmente ci siamo, l’Asino di Pantelleria, dopo anni di assenza che ne avevano quasi determinato l’estinzione, sta per tornare nella sua terra d’origine. Si conclude cosi con il migliore dei lieto fine la straordinaria storia di recupero di una delle più gloriose specie asinine in Italia, portata avanti dall’Azienda Regionale Foreste Demaniali, presso l’allevamento San Matteo di Erice (TP).
Bourbon, Felice, Ignazio e Luciano, saranno loro, lunedì 21 maggio, i primi a lasciare l’allevamento San Matteo per solcare nuovamente quell’isola che i loro padri, instancabili e fedeli lavoratori, avevano contribuito a rendere grande, prima che la guerra e l’avvento della meccanizzazione agricola li costringessero all’esilio, pregiudicando la purezza della razza. Senza dimenticare la disgrazia che colpì Arlecchino, ultimo stallone di asino pantesco, annegato durante le operazioni di trasporto a Pantelleria, dove si stava recando per coprire una fattrice.
Un progetto a dir poco ambizioso quello ideato e realizzato dall’Azienda Foreste, avviato nel 1989 con un instancabile lavoro di ricerca, su tutto il territorio nazionale, di quegli esemplari che per caratteristiche genetiche si avvicinassero il più possibile alla razza pura. Un progetto che ha portato, attraverso una serie di incroci selettivi mirati all’eliminazione dei fattori genetici non propri della razza pantesca e grazie anche all’applicazione di particolari tecniche quali il trasferimento embrionale, alla costituzione di un nucleo di circa 50 esemplari di asini panteschi, allevati presso l’allevamento San Matteo di Erice, che risponde agli standard di razza e ha ottenuto l’iscrizione al Registro Anagrafico per le Razze e Popolazioni Equine.
“Oggi possiamo dire che quella scommessa, fatta quasi vent’anni fa, è stata vinta. -Ha dichiarato l’Ispettore Generale dell’Azienda Foreste, Antonino Colletti.- La reintroduzione dell’asino nella sua terra d’origine rappresenta il momento culminante di un percorso straordinario sotto tanti aspetti. Tale evento infatti racchiude in sé quelli che sono i valori fondanti dell’attività dell’Azienda Foreste: la conservazione delle biodiversità, il ripristino degli habitat naturali, il recupero della tradizione, la valorizzazione culturale e storica di un determinato territorio, senza dimenticare la grande importanza scientifica di questo progetto.”

 
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Speciale dedicato all'Azienda Regionale Foreste Demaniali

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