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Cinghiali, Ddl all'Ars

“Gli enti parco sono obbligati dalla legge a gestire le conseguenze del sovrappopolamento di fauna selvatica o inselvatichita, ma non possono far nulla per risolvere il problema. Per questo è necessario un disegno di legge che ridefinisca le competenze, consentendo di avviare nelle aree protette, quando necessario, attenti piani di cattura e abbattimento. Oggi, infatti, vi sono situazioni paradossali: l’ente Parco delle Madonie ad esempio ha speso più di 300 mila euro in quattro anni per rimborsare i danni provocati dai cinghiali e dai daini, senza poter far nulla per tenere la situazione sotto controllo”.
Lo dice Davide Faraone, deputato regionale del PD, che ha presentato un disegno di legge all’Ars sulle “norme di controllo del sovrapopolamento di fauna selvatica o inselvatichita in aree naturali protette”.
“Sia chiaro – dice Faraone – non voglio avviare nessuna ‘guerra ai cinghiali’, ma è indispensabile trovare una definitiva soluzione al problema della crescita, negli anni, della popolazione di specie selvatiche o inselvatichiti nelle aree di parco. Attraverso la possibilità di attuare dei piani di cattura e/o di abbattimento, solo agli scopi debitamente consentiti e normati, si deve consentire agli enti parchi di venire incontro anche alle esigenze dei tanti residenti in quelle aree, che hanno subito notevoli danni dall’invasione massiccia di specie non più sotto controllo”.

“Per quanto riguarda per esempio i cinghiali e i daini nel Parco delle Madonie, ma il problema è comune anche altri parchi siciliani, l’Ente parco é stato obbligato dalla normativa vigente in materia di aree protette a gestire l’effetto, cioè i danni provocati dalla fauna selvatica o inselvatichita, con un enorme esborso economico: negli anni 2003-2007 l’Ente Parco delle Madonie ha speso ben 328 mila euro di indennizzi, mentre il parco dell’Etna, spende ogni anno circa 1 milione di euro per indennizzi”.

Nei prossimi giorni saranno organizzati degli incontri pubblici per esporre il contenuto del disegno di legge e informare la popolazione residente nel Parco delle Madonie, che negli anni ha più volte protestato e sollecitato una soluzione alla problematica del sovrapopolamento di fauna selvatica.
 
 
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