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Alcamo, palio sospeso

Almeno 15 tra fantini e proprietari di cavalli, che avrebbero dovuto partecipare oggi al Palio di Alcamo (sospeso dal prefetto di Trapani per motivi di ordine pubblico) sono stati denunciati alla procura di Trapani da carabinieri, polizia e guardia di finanza con l'accusa di falso in atto pubblico. Sono ritenuti responsabili di aver redatto false autocertificazioni, dichiarando di non avere precedenti penali. Dai riscontri è invece risultato il contrario: a vario titolo avevano precedenti per reati contro il patrimonio, la persona e la pubblica amministrazione. Tuttavia, nessuno dei denunciati risulta mai aver avuto rapporti con la mafia. A chiedere l'autocertificazione era stato il comitato organizzatore della corsa dei cavalli. E l'Ente nazionale protezione aninali esprime "soddisfazione" per la sospensione del Palio di Alcamo, e ringrazia il Prefetto di Trapani, Giovanni Finazzo, "per lo scrupoloso impegno a difesa della legalità che ha dato questo immediato risultato sul fronte della difesa degli animali".

Carla Rocchi, Presidente nazionale dell'Enpa, ha commentato: "L'intervento prefettizio interviene di fatto contro ogni attentato al vivere civile, dalla difesa della salute dei cavalli, gravemente messa a rischio anche nei palii più pubblicizzati per le precauzioni a difesa del loro benessere, all'impedimento di nuovi affari della criminalità mafiosa che da sempre specula sulla vita dei cavalli da corsa grazie al lucroso giro di soldi delle scommesse".  Le autorità cittadine avevano ipotizzato di chiedere - come deterrente alla
criminalità - l'esibizione del certificato penale a fantini e proprietari degli animali in gara; ma il giro delle scommesse è di tale entità che resterebbe comunque troppo alto il rischio di infiltrazioni di carattere criminale anche se le intenzioni degli organizzatori fossero le migliori.  L'unica via sicura per evitare di coinvolgere vittime innocenti in un
business sporco resta la scelta di non usare animali in simili manifestazioni e di celebrare le feste di ogni singolo Comune con  iniziative in cui sia l'uomo a mettersi in gara e non un animale che non ha modo di opporsi.
La Protezione Animali nei giorni scorsi era scesa in campo a tutela dei cavalli usati in queste competizioni, sostenendo un'iniziativa del senatore Salvatore Bonadonna, che ha presentato un'interpellanza a favore degli animali. Carla Rocchi ha avvertito del pericolo per analoghe manifestazioni nella Regione Sicilia. "È importante adesso puntare l'attenzione sugli altri  palii che si svolgeranno nelle province siciliane, chiedendo a gran voce ai Prefetti di bandire le gare nel territorio di loro competenza complessivamente e non di volta in volta per le singole manifestazioni. Già da qualche anno si è espresso in tal senso il Prefetto di Palermo che ha bandito le gare durante le feste religiose di tutta la Provincia per i gravi condizionamenti adoperati dalle famiglie mafiose", ha concluso la Presidente dell'Enpa.

 
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