L'Etna e le grotte vulcaniche

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L'Etna e le grotte vulcaniche

“Le grotte vulcaniche nel contesto dell’Etna Patrimonio dell’Unesco” è stato il tema dell’incontro, promosso dal Gruppo Grotte di Catania del Club Alpino Italiano, sezione dell’Etna, in collaborazione con il Parco dell’Etna, nell’ambito della manifestazione celebrativa “Ottant’anni sopra e sotto il vulcano”, che si è svolto presso la sede del Parco, l’ex Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena a Nicolosi.
Nel suo intervento di saluto Marisa Mazzaglia, presidente del Parco dell’Etna, ha sottolineato l’importanza della più ampia e concreta collaborazione con le associazioni, in particolare quelle ricche di esperienza e conoscenza del territorio come il Club Alpino Italiano, per la salvaguardia e la corretta fruizione del grande patrimonio speleologico del Parco e dell’area protetta più in generale.


I lavori sono stati poi introdotti da Giuseppe Priolo, direttore del Gruppo Grotte del CAI, Giorgio Pace, presidente della Sezione dell’Etna del CAI e Salvo Caffo, vulcanologo del Parco dell’Etna. Numerosi gli interventi su vari argomenti: la tipologia dei dati che riguardano direttamente o indirettamente le grotte e il territorio Etneo; chi produce e come i dati e le informazioni sulle cavità vulcaniche ed il territorio; l’ipotesi che  il Parco diventi collettore di tutti i dati, tramite la costituzione di una banca dati a disposizione dei ricercatori, con vari livelli di consultazione.
Sono intervenuti, tra gli altri, Elena Amore, direttore della riserva Grotte Villasmundo, che ha sottolineato l’importanza di una corretta gestione dei dati e dell’accesso agli stessi e Alfio Cariola, del CNSAS, che ha espresso il timore che la disponibilità dei dati ed il loro libero accesso possano aumentare eccessivamente la pressione antropica sulle grotte. Salvo Costanzo, direttore della riserva Immacolatella-Micio Conti, ha sostenuto che l’apporto di dati iconografici sulle grotte deve essere potenziato. L’entomologa forense Denise Gemmellaro ha proposto di raccogliere nelle grotte etnee dati anche entomologici e zoologici, attraverso progetti di ricerca specifici che potrebbero far confluire le considerazioni ed i risultati raggiunti nella banca dati.
Salvo Caffo, da parte sua, ha confermato la disponibilità del Parco dell’Etna a farsi “contenitore” delle informazioni collezionate, sottolineando quanto sarà importante l’apporto degli speleologi per far confluire i dati nel contenitore già esistente dopo il IX Simposio Mondiale di Vulcanospeleologia, che si è svolto a Catania nel 1999.

 

 
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