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DARFD, coro di no

In merito alla decisione dell’Assemblea Regionale di sopprimere l’Azienda delle Foreste Demaniali e trasferirne le competenze alle province regionali, su proposta del Governo regionale, l’Associazione Mediterranea per la Natura esprime il proprio sconcerto e la propria opposizione.

L'Azienda infatti, istituita in Sicilia originariamente per gestire il patrimonio forestale della Sicilia e favorire le attività utili per l'incremento ed il miglioramento delle zone boschive, ha esteso i suoi compiti sino a comprendere oggi la gestione di 33 riserve naturali, con una superficie pari all’80% di tutte le riserve regionali, consolidando così il ruolo di riferimento e di guida per la tutela della natura e della biodiversità in Sicilia.

Secondo Deborah Ricciardi, presidente dell’Associazione Mediterranea per la Natura, una consapevolezza del lavoro svolto e un interesse anche minima per gli aspetti protezionistici avrebbe richiesto un ampio dibattito nel parlamento regionale, partendo dalla valutazione dei risultati ottenuti, in particolare per gli aspetti legati alla legge 98/81 su parchi e riserve.

La norma invece, proposta dal Governo Regionale e dalla sua maggioranza, è stata presentata e varata senza alcuna discussione nelle ultime ore dell’alba in cui si è chiusa all’ARS la Legge Finanziaria 2012, non tenendo in alcun conto le valutazioni di sessant’anni di gestione del patrimonio boschivo e soprattutto di trenta anni nella gestione delle aree naturali protette fatte dagli Uffici dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente e dal Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale.

E’ una gravissima responsabilità politica che va evidenziata, stigmatizzando anche la incomprensibile scelta di provvedere alla manutenzione dei boschi demaniali ed alle attività antincendio boschivo tramite le province regionali, di cui si è stata votata recentemente la previsione di scioglimento.

Auspichiamo pertanto – aggiunge ancora Deborah Ricciardi - che le forze politiche trovino immediatamente un momento di riflessione rinviando la regolamentazione attuativa, per evitare il sicuro e definitivo tracollo del patrimonio naturale della Sicilia.  
 
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