Nebrodi, carta di Feltre
Il Comitato esecutivo del Parco dei Nebrodi nel corso dell’ultima seduta del 26 agosto ha deliberato e sottoscritto la “Carta di Feltre”. Un decalogo nato per rafforzare la rete dei parchi e la nascita del sistema nazionale delle aree naturali protette, terrestri e marine. Un’adesione notevole che impegna, da una parte i parchi ad una serie di azioni finalizzate a migliorare la tutela ambientale, e dall’altro, intende creare una nuova politica per sviluppare l’efficienza del sistema nazionale delle aree protette. La Carta è un documento elaborato nell’ambito della conferenza “Parchi per una sola Terra” organizzata a luglio dal Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi a Feltre. Ad oggi hanno già aderito alla Carta di Feltre oltre 300 persone, inclusi molti Presidenti dei Parchi Nazionali, associazioni, cooperative, fondazioni culturali, ma anche docenti universitari e riviste di settore. Tra gli obiettivi che si propone la “Carta”, quello di mettere in rete le Università e la ricerca scientifica per diventare strumento di crescita culturale continua, e guardare ai Parchi come strumento duraturo di pianificazione e di gestione del territorio. Consegnare in gestione agli Enti le proprietà demaniali comprese nei perimetri delle Aree Naturali Protette. E inoltre si propone di considerare i Parchi “laboratori istituzionali” orientati a valorizzare i gioielli naturali e le risorse umane per accrescere nel Paese il ruolo dei Parchi come un’insieme di identità locali e valori nazionali da difendere per consegnarli alle nuove generazioni.
Intanto è iniziata da qualche mese una raccolta firma per aderire all’iniziativa. E’ possibile sottoscrivere la propria adesione alla Carta nel sito internet www.dolomitipark.it
“Siamo soddisfatti di aver aderito alla Carta di Feltre – spiega il Commissario Straordinario del Parco dei Nebrodi, Antonio Ceraolo – che regola il ruolo del Parco e delle Aree Protette sempre più importanti per il mantenimento degli equilibri e delle risorse che garantiscono la vita ed un futuro sostenibile di tutti gli esseri viventi. E questo non vuole essere un punto di arrivo, ma di partenza per iniziare assieme un percorso strategico sulle aree protette che rappresentano dei punti di eccellenza del nostro Paese”.
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