Incendi, allarme elevato

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Incendi, allarme elevato

Anche la Sicilia non è stata risparmiata dagli incendiari: Parco dell'Etna, Parco dei Nebrodi, Parco delle Madonie, la Riserva Naturale di Torre Salsa, anche Oasi del WWF.
In poche settimane sono già andati distrutti in Italia oltre 4.500 ettari di natura protetta, una cifra destinata a salire una volta accertati i danni grazie ai calcoli sul catasto delle aree bruciate. "Eppure lo strumento legislativo per difendere i parchi dal fuoco c'è, come
abbiamo scritto lo scorso anno in una lettera inviata a tutte le Regioni e agli Enti parco dove richiamavamo la Legge Quadro sugli incendi che prevede anche la formulazione e l'applicazione di Piani di prevenzione specifici per le aree protette. La cronaca di questi giorni ci dimostra purtroppo l' assenza di questo coordinamento - ha dichiarato Patrizia Fantilli, Direttore dell'ufficio legale- legislativo del WWF Italia - enti locali e parchi
non hanno ancora applicato gli strumenti di pianificazione. E come un acceleratore in una macchina già in corsa le straordinarie condizioni climatiche di questi giorni provocate dal più vasto fenomeno dei cambiamenti climatici evidenziano in modo drammatico tutta la debolezza del nostro sistema 'immunitario' antincendio".

Il WWF indica proprio le Regioni come enti maggiormente responsabili della mancata pianificazione e strategia anti-incendi. Ancora oggi non tutte le Regioni hanno adottato il Piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi prevista dall'art. 3 della L. 353/00. E ancora, non tutti i parchi si sono dotati degli strumenti di pianificazione e per questo motivo oggi le singole
azioni di prevenzione degli incendi, che dovrebbero essere cucite su misura seguendo le caratteristiche di ciascun parco, rischiano di essere inefficaci. Una pianificazione che deve partire soprattutto dal coinvolgimento delle popolazioni chiamate a sentirsi custodi della propria terra".

 
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