Si è svolto, alla fiera Emaia di Vittoria, il convegno di presentazione del progetto LIFE+ Leopoldia. Un momento di incontro in cui per la prima volti tanti soggetti, diversi fra loro, sono stati chiamati a essere protagonisti e a svolgere un ruolo attivo per proteggere la Leopoldia gussonei e gli habitat dunali nella nostra costa.

Il progetto è un importante azione dell’Unione Europea che con interventi diversificati intende proteggere la natura, il territorio e il paesaggio, ma soprattutto cerca di raggiungere i propri obiettivi con il coinvolgimento della popolazione e di tutti i soggetti che operano nel territorio.

“Gli enti pubblici hanno un ruolo fondamentale nella gestione e regia degli interventi che si svolgono sul paesaggio” ha dichiarato la prof.ssa Tomaselli, responsabile del progetto Life+, “ma poi sono gli imprenditori agricoli e gli operatori del settore che con le loro imprese sostengono le trasformazioni e incidono concretamente nel territorio. Queste vanno infine inserite nel contesto culturale della popolazione locale che deve essere coinvolta e deve saper riconoscere i valori fondamentali del proprio contesto.”

Per questo nell’incontro di oggi si è proposto la stipula di un protocollo d’intesa in cui tutti diventano “amici della Leopoldia”. Amici che conoscono la specie in via di estinzione, ma che conoscono anche l’importanza della biodiversità e il ruolo dell’agricoltura come custode del paesaggio, e che apprezzano le azioni di protezione messe in campo dal progetto Life+ Leopoldia.

Life+ Leopoldia prosegue ora le sue azioni con un workshop gratuito, della durata di 24 ore, nei giorni 14, 15 e 16 maggio, presso l’Università degli Studi di Catania, rivolto a studenti e liberi professionisti e dal titolo “I PAESAGGI DUNALI DELLA SICILIA SUD-ORIENTALE, Ripristino - Conservazione - Fruizione”

Il workshop approfondirà il tema del recupero del sistema dunale, della gestione del paesaggio e degli interventi per la salvaguardia della specie prioritaria Leopoldia gussonei, attraverso interventi di ingegneria naturalistica, il monitoraggio e l’incremento delle specie a rischio. Propone inoltre la pianificazione paesaggistica come strumento per leggere le attività passate e presenti, sottolineare le interazioni tra sistemi naturali ed antropici e sostenere assetti futuri per il territorio compatibili con le esigenze di conservazione della natura, nel rispetto dei principi della Convenzione Europea del Paesaggio, stabilendo limiti tra uso ed abuso del territorio.