L'accordo raggiunto nella Conferenza Stato Regioni sul decreto che definisce i criteri minimi da osservare nelle zone di protezione comunitaria SIC e ZPS è positivo".
Così, Guido Tampieri, Sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, commenta positivamente l'intesa odierna: "Sul piano del confronto sottolinea la volontà di dare compiutezza, stabilità e regole certe - spiega il sottosegretario - ad una tessera importante del complesso mosaico territoriale italiano, alla sua articolata unitarietà ecologica che richiede, per essere portata a sistema, un esercizio convergente delle prerogative istituzionali". Tampieri non ha dubbi: "Nei contenuti - aggiunge - il provvedimento ha ricercato un punto di equilibrio tra esigenze di tutela di habitat sensibili ed attività umane compatibili, secondo un criterio di sostenibilità che rappresenta l'obiettivo e il fondamento dello sviluppo del ventunesimo secolo". Per il Sottosegretario: "Il risultato raggiunto consente di ottemperare alle direttive comunitarie 'In conformità agli interessi di natura unitaria' richiamati dalla Corte Costituzionale e rafforza - conclude - un principio di riconoscimento e legittimazione che è alla base di un apporto plurimo e responsabile di soggetti sociali diversi alla tutela dei beni naturali minacciati da una crescita disordinata.

"Esprimo grande soddisfazione per il parere positivo espresso oggi dalla Conferenza Stato-Regioni sul decreto che stabilisce norme per la tutela delle Sic e Zps. E' questo un passo importante che consentirà anche al nostro Paese di garantire con equilibrio il rapporto tra la tutela ambientale e le attività umane". Lo ha dichiarato il ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dopo che la Conferenza Stato-Regioni, ha dato parere favorevole, al decreto ministeriale che individua criteri minimi di conservazione sulle aree naturali protette ai sensi delle direttive comunitarie 'Habitat' ed 'Uccelli'. "Si avvia così a conclusione - spiega il ministro - un processo che dura da anni e che finalmente fornirà anche all'Italia uno strumento di tutela naturale al pari dei Paesi europei più avanzati". Si tratta di oltre 500 zone di protezione speciale e di quasi 3000 siti di importanza comunitaria (Sic), per i quali sono state individuate una serie di misure per agricoltura, infrastrutture, impianti, attività venatoria cave e discariche. "Le misure previste dal decreto - spiega Pecoraro Scanio - sono il frutto di un lungo confronto con le Regioni, che dopo mesi di lavoro ha portato ad un testo largamente condiviso. Il testo è stato redatto, poi, con la piena partecipazione del Ministero delle Politiche Agricole che, così, potrà meglio garantire la possibilità di utilizzo dei fondi della Comunità Europea". Il ministro dell'Ambiente ha dato poi la sua disponibilità a verificare sul piano costituzionale le richieste delle Regioni e Province autonome che vorrebbero più autonomia in relazione ai rispettivi statuti. "Con questo decreto ministeriale sarà possibile superare numerose procedure di infrazione aperte dalla Comunità Europea nei confronti dello Stato italiano".