''Cts, a cosa servono?''

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''Cts, a cosa servono?''

Foto: ''Cts, a cosa servono?''

La Via: "Soltanto ostacoli". E scoppia il caso Etna.  - Un conflitto bello e buono, come spesso capita tra assessorati e rami diversi dell'amministrazione regionale. Capita spesso e capiterà sempre.
Ma lo scontro Territorio-Agricoltura, stavolta ha il sapore agrodolce di un assessore, Giovanni La Via, all'Agricoltura, che si indigna, casualmente all'indomani di un importante incontro di Federparchi sulla politica di gestione del servizio prevenzione incendi nelle aree protette. (vedi articolo relativo in sezione Notizie).
Motivo di lotta, sono i Comitati tecnico-scientifici nominati dall'Assessorato regionale al Territorio. In particolare, sotto accusa, quello del Parco dell'Etna, presieduto dal prof. Luigi Arcidiacono.
Dice La Via , in buona sostanza, tramite una intervista al quotidiano La Sicilia, che il CTS dell'Ente fa ostruzionismo sui pareri da rilasciare all'Azienda Foreste per realizzare viali parafuoco e pulizia del sottobosco. E che senza questi pareri, peraltro non vincolanti, 'a muntagna rischia grosso in fatto di incendi, perchè se parte qualche focolare, è difficile contenerlo, ed è a rischio la stessa vita degli uomini dell'anti incendio. Se muore qualcuno, di chi sarà la colpa? Dice anche di più, e si spinge a formulare l'ipotesi di una modifica alle legge, anche già alla prossima seduta dell'Ars del 26 settembre, per bypassare i comitati tecnici scientifici in casi come questo.
Parole pesanti, che pongono ancora una volta il problema di approcci diversi, non solo ideologici, nella gestione delle aree protette.
Per la verità, il parere mancherebbe sulla zona A e in Sic e Zps, ma tanto è bastato per far scattare l'allarme.
Chi lo conosce, sa che l'ing. Alfredo Scaffidi Abbate, non è uno che se le tiene per sè. "Condivido pienamente il parere di Lavia - ci spiega il Commissario del Parco dell'Etna- - è ora che il Cts faccia la sua parte, è tempo che si trovino soluzioni immediate e definitive nel rispetto delle esigenze scientifiche per evitare queste situazioni".

Diamoci un codice, insomma.
E la proposta, per la verità, c'è già, ed è contenuta in una bozza che reca nelle mani il direttore Spina, che incontriamo sempre alla scrivania del Commissario, nel suo Ufficio di Via Ugo La Malfa, all'Assessorato regionale al Territorio dove l'ingegnere presta servizio come capo di gabinetto di Rossana Interlandi.
La bozza, per l'appunto, prevede uno schema di accordo tra Azienda Foreste ed Ente Parco, che fissa regole precise sugli interventi.
Anche questa bozza passerà dal Cts, ma per lo meno sarà una volta per tutte.
Ma la sensazione è che ancora una volta, i Cts, pur con tutte le più valide ragioni di questo mondo, non rilasciando pareri, o nascondendosi dietro motivazioni tecniche e scientifiche, esercitino una sorta di potere, impedendo ai dirigenti dei parchi di dialogare serenamente con i livelli alti.
Un brutto vizio, purtroppo, di cui questo è solo l'ultimo esempio.

(ivan trovato) - direttore@siciliaparchi.it

 
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