L'assessorato regionale al Territorio e Ambiente ha ospitato l'incontro voluto dal onsiglio siciliano della Caccia insieme ad una decina di sigle di associazioni venatorie per discutere con la Regione dell'emergenza creatasi alla riapertura della caccia relativamente al divieto di pratica su Sic e Zps.

L' interdizione all'attività venatoria dè giunta dopo che il Tar di Palermo, in Camera di Consiglio, ha accolto alcuni dei ounti del ricorso delle associazioni ambientaliste.
Il problema è che Sic e Zps non sono identificati da tabelle.
Chiunque venga trovato a praticare la caccia nei territori interdetti rischia sanzioni pecuniarie fino a 1550 euro e la sospensione della licenza da uno a tre anni, arresto fino a sei mesi, sequestro delle armi.
"Certamente uno strumento che ci viene incontro - spiega Antonino La Barbera, segretario generale del Consiglio Siciliano della Caccia - sono le cartografie, disponibili su internet al nostro sito www.consigliosiciliano.it o sul sito del Ministero dell'Ambiente".
Secondo quanto stabilito al termine dell'incontro con l'assessore regionale Interlandi, a breve sarà interessato l'assessorato regionale all'agricoltura per venire incontro alle necessità dei cacciatori, mentre al prossimo consiglio dei Ministri il ministro per l'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio proporrà la bozza di utilizzo di Sic e Zps, che, se adodatta, permetterà alle Regioni di recepire dalla normativa nazionale le nuove direttive, come previsto dalla Finanziaria 2007.