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Incendi, emergenza ambiente

Foto: Incendi, emergenza ambiente

Ancora qualche colpo di coda del caldo, e ancora qualche incendio, nei giorni scorsi, dopo il tristissimo bilancio dei roghi di agosto. La Sicilia va in fiamme, e vanno a fuoco purtroppo anche parchi e riserve. Dopo le ondate di caldo, dopo i piromani, è tempo di bilanci ma anche di polemiche. Siciliaparchi propone questo approfondimento che traccia la mappa dei roghi e dei danni tra parchi e riserve, all'indomani della seduta dell'Ars che si è aperta con un minuto di silenzio dedicato alle vittime del terribile rogo di Patti (Me).
I dati
Dal primo gennaio al 2 settembre in Italia ci sono stati 7.797 incendi boschivi per 127.151 ettari, +70% rispetto al 2006, informa il CfS. La mappa dei roghi: Campania (1.707), Calabria (1.614), Lazio (591), Sardegna (553), Toscana (547), Puglia (402), Basilicata (389), Piemonte (324), Sicilia (313), Abruzzo (250), Molise (225), Liguria (218), Lombardia (158), Umbria (123), Emilia Romagna e Marche (101), Veneto (90), Friuli Venezia Giulia (61), Trentino Alto Adige (23) e Valle d'Aosta (7). Sono 200 i Comuni colpiti in Sicilia. Da noi 35 mila ettari sono stati percorsi dal fuoco. Il 15 per cento degli incendi è di natura colposa, il 60 dolosa.


La situazione
PARCHI - Fiamme si sono avute nel Parco dell'Etna, soprattutto sul versante nord, con decine di incendi tra Castiglione di Sicilia e la zona a monte di Zafferana Etnea. L'area del Parco dei Nebrodi ha subito danni nella zona delle Rocche del Crasto, tra S. Marco, Alcara e Longi. Interessata dalle fiamme una vasta area di rimboschimento a S. M. d'Alunzio, 80 ettari circa, mentre altri roghi hanno colpito Caronia e Santo Stefano, lambendo pascoli e aree boscate, verso il Comune di S. Stefano,
In fiamme anche la Valle dell'Alcantara e in misura minore l'area del parco: Castiglione, Graniti, Malvagna, Mojo Alcantara e Motta Camastra. Problemi nel Comune di Malvagna, dove il fondo Pittari è stato seriamente danneggiato dalle fiamme.
"Tali episodi - dichiara Giuseppe Castellana - non mancheranno di avere refluenze sull'assetto idrogeologico: dal prossimo inverno, con l'approssimarsi della stagione delle piogge, si avvertiranno i primi effetti dei forti danni di questi giorni".
Il Commissario dell'Ente Parco ha già provveduto ad interessare gli organi preposti: già ai primi di giugno il Corpo Forestale era stato sollecitato sulla necessità di attuare un coordinamento, relativamente alle azioni di prevenzione e repressione degli incendi nel territorio del Parco dell'Alcantara, che ricade nella competenza territoriale di 6 Distaccamenti Forestali e nella giurisdizione degli Ispettorati dipartimentali delle foreste di Catania e Messina. "Si rende adesso necessario - prosegue Castellana - avviare una riflessione sui terreni abbandonati o mal coltivati, sulla manutenzione degli alberie sulla necessità di opportunamente predisporre adeguate misure di protezione e di difesa per la popolazione".

Come è noto, una situazione di particolare gravità si è concentrata nel Parco delle Madonie sulle colline attorno a Cefalù (Palermo), e nelle Basse Madonie dove sono andate in fumo negli incendi del 22, 23 e 24 agosto migliaia di ettari. Il fronte degli incendi ha aggredito la rocca di Cefalù, con gravi rischi per l'ospedale.

RISERVE - Interessata la Riserva Naturale Orientata Isola di Vulcano. In fumo diversi ettari di macchia mediterranea che hanno lambito anche alcune villette nei paraggi. Gravi ripercussioni per la fauna. Sono molti, infatti, gli uccelli bruciati, soprattutto le specie che avevano nidificato ed i cui piccoli erano in fase di svezzamento. Non c'è stato niente da fare neanche per i piccoli dei mammiferi e per quelle specie dai movimenti limitati come rettili ed invertebrati che non hanno potuto fuggire. Nella riserva naturale di Torre Salsa (PA, la mano dei piromani ha acceso incendi che per fortuna hanno coinvolto “soli” 20 ettari di area protetta che si vanno a sommare ai precedenti 100 ettari di macchia editerranea inghiottita dal fuoco appiccato da mani ignoranti e criminali. Proprio quest’anno la riserva naturale di Torre Salsa è stata segnalata dal WWF Italia tra le ultime 10 spiagge con il sistema dunale . "E’ chiaro - spiega Girolamo Culmone, direttore della Riserva - che i criminali desiderano mantenere quel territorio nell’arretratezza e nell’oblio, criminali che spesso mettono a repentaglio la vita dell’uomo e le sue attività che con tanti sacrifici l’uomo in quel territorio a posto in essere creando quell’ ambiente in cui Uomo, Ambiente e Natura si sono conservati per migliaia di anni in perfetto equilibrio. E’ ovvio che il WWF Italia non si lascia intimidire e continuerà a portare avanti i progetti di recupero e di civile fruizione dell’area nel rispetto della conservazione degli habitats ormai unici e delle attività economiche tradizionali", conclude Culmone.
Fiamme anche nella Timpa di Acireale (CT), per una coincidenza segnalate in diretta da Carmelo Nicoloso vicepres. Fondo Siciliano per la Natura, che ricorda come "oggi la tecnologia consente di supportare attività di monitoraggio a supporto della prevenzione incendi. Lo Stato e gli organi preposti in materia si attivino per ottimizzare al meglio le risorse, innovandosi e rinnovandosi nelle attrezzature e nei mezzi, i cittadini svolgano un maggiore collaborazione, vigilando sul nostro patrimonio naturalistico, scongiurando altri disastri, magari tragici, come quelli del Messinese dei giorni scorsi.
E' andata a fuoco anche parte del Bosco di Malabotta, splendida area dell'Azienda Foreste nel messinese. In provincia di palermo in fiamme anche le zone di Monte S. Calogero (riserva naturale gestita anche questa dall'Azienda Foreste), la riserva di Monte Capodarso e il bosco di Santo Pietro, dove sono stati distrutti circa 180 ettari.
Lo spelling sulle province per aree demaniali riporta questi dati. Agrigento 703 , Caltanissetta 151, Catania 346, Enna 86, Messina 95, Palermo 3776, ragusa 44, Siracusa, dove è stata chiusa alla fruizione a tempo indeterminato la Riserva Naturale “Cavagrande del Cassibile” gestita dall’Azienda RegionaleForeste,Trapani 1390. Totale 6591 ettari.

Emergenza animali- Le fiamme hanno fatto esplodere anche un'altra emergenza, quella della fauna selvatica. Il centro di recupero fauna selvatica di Valcorrente nella struttura della Provincia Regionale di Catania, ha lavorato a pieno ritmo. Una percentuale altissima di esemplari di fauna selvatica è rimasta carbonizzata tra i roghi dei vari incendi sviluppatisi nelle aree protette. Gli incendi hanno lasciato una profonda ferita al patrimonio forestale dell'isola, con il conseguente aggravio agli habitat della fauna selvatica, già compromessi da una costante e continua pressione antropica.

A riguardo il Fondo Siciliano per la Natura già da tempo attenziona le specie a rischio, d'intesa con la Federazione Nazionale "Pro Natura" e altre organizzazioni/istituzioni regionali/nazionali, e si appresta a formalizzare l'istituzione di un osservatorio mediterraneo per la biodiversità animale.
Oltre agli incendi che hanno colpito pesantemente il patrimonio faunistico Siciliano, altri eventi interessano e coinvolgono negativamente i rapaci, come la falconeria abusiva, con l'utilizzo di alcuni volatili, a cui vengono apposte catenelle per controllarne gli spostamenti,

Le polemiche
La Cgil ha proposto di affidare ai prefetti il coordinamento permanente delle forze addette alla prevenzione degli incendi: un sistema unico di intelligence, di gestione coordinata e il superamento di alcuni problemi dei vari corpi. Tra i problemi da superare, secondo la Cgil, la precarietà della protezione civile, che tocca l’80% del personale impegnato (816 addetti in totale), “posto in ferie peraltro proprio in agosto- ha osservato Teodoro Lamonica, segretario della Funzione pubblica- nell’imminente scadenza del contratto”. Ma anche la carenza di Vigili del Fuoco, 2.700 in Sicilia, “a fronte di un’esigenza di organico di 4.000 persone- sostiene la Fp- se ci si vuole avvicinare alla media europea di un operatore ogni mille abitanti”. Questi corpi devono inoltre fare i conti, denuncia il sindacato , con la carenza di mezzi in dotazione. Ci sono poi i forestali: 6.300 gli addetti all’antincendio “un numero sufficiente per i 178 mila ettari di boschi pubblici- ha detto Salvatore Lo Balbo, segretario generale della Flai Cgil siciliana- ma certamente insufficiente a fronte di una superficie della regione di oltre 2 milioni di ettari”. Il sindacato difende la categoria dei forestali indicati talvolta come gli artefici degli incendi. “I forestali- afferma Lo Balbo- sono lavoratori gia’ garantiti che, se i boschi diminuiscono ne traggono solo svantaggio rischiando persino il licenziamento. E’ anche una categoria a rischio- ha aggiunto- vittima dei incidenti, ben 150 quest’anno, alla quale andrebbero dedicate piu’ ore di addestramento e garantite attrezzature adeguate”. La Cgil rileva anche che dei 13.470 incendi verificatisi in Sicilia nel 2006, ben 8.888 sono stati in aree boscate non pubbliche, dove i forestali non operano, e nel 2007, al 26 agosto, gli incendi nelle aree pubbliche sono diminuiti: 2.598 ettari gli ettari di bosco pubblico colpiti a fronte dei 4.000 dell’anno precedente. La Cgil richiama anche il ruolo degli enti locali e dell’Anas “per garantire- ha sostenuto Lamonica- che i terreni bruciati non cambino destinazione d’uso onde non favorire nessun tipo di interesse, e per la pulizia delle strade”. “Si potrebbe pensare anche a forme di premialita’ - ha aggiunto Albini- per comuni che non hanno registrato incendi”. Di questa misura nel 2006 avrebbe goduto il 50% dei 390 comuni siciliani, giacche’ ben la meta’ del totale sono stati interessati da incendi, con un trend crescente nel quadrennio. Nel 2006 la Sicilia ha registrato il piu’ alto rapporto del paese tra boschi e incendi, il 14,4 , con 13.470 ettari bruciati in 935 roghi. “Scemata l’emergenza- ha detto Albini- il punto e’ andare oltre lo scaricabarile delle responsabilita’, promuovere anche una capillare azione di informazione dei cittadini e potere gestire i piani di intervento secondo un progetto unitario di intelligence”. Il sindacato richiama anche la politica ad assumere decisioni per la prevenzione degli incendi, e per una diversa cultura della tutela del territorio e dell’ambiente, a partire dalla prossima seduta dell’Assemblea regionale siciliana.
Michele Lonzi, dirigente generale del Dipartimento Foreste, ricorda che le fiamme hanno lambito solo in parte il territorio di competenza del Corpo Forestale, che per la propria parte ha lavorato in stretta ed operativa sinergia con i Vigili del Fuoco.

 
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Speciale dedicato all'Azienda Regionale Foreste Demaniali

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