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Caccia, non in SIC e ZPS

Foto: Caccia, non in SIC e ZPS

Revocata l'ordinanza del Tar che aveva sospeso il calendario venatorio in Sicilia. Riapre così la caccia, inizialmente prevista per lo scorso sabato come stabilito in un decreto dell'assessorato regionale all'Agricoltura.

Oggi infatti il Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) di Palermo ha revocato, in parte, il decreto di misure cautelari provvisorie – ex art. 3 L. 205/2000 – di sospensiva del Calendario Venatorio 2007/2007 emanato dallo stesso Tribunale il 27 agosto scorso.

L’attività venatoria resta vietata nelle zone SIC e ZPS e nelle zone umide con cartucce caricate a piombo.

Il Tar di Palermo, in Camera di consiglio, ha così accolto il ricorso delle associazioni venatorie, dopo che lo stesso Tar, con una prima decisione, aveva sospeso la caccia.
"Adesso valuteremo le iniziative, anche di carattere giudiziario nei confronti delle associazioni ambientalistiche che hanno bloccato l'apertura della stagione venatoria.", dice Salvino Caputo, avvocato e presidente del Gruppo parlamentare di Alleanza nazionale all'Ars.

Mi chiedo - ha continuato - chi, adesso, risarcirà i cacciatori siciliani che si sono visti sospendere, dopo un lunghissimo anno di attesa, la libertà di svolgere lo sport della caccia. È chiaro che ci sono delle gravissime responsabilità del Governo regionale che devono fare riflettere il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, sull'opportunità di mantenere gli assessori tecnici nei ruoli importanti del Governo. Ribadisco, ancora una volta, che è stato un gravissimo errore adeguarsi passivamente alla precedente decisione del Tar senza sforzasi di individuare, invece, decisioni che qualsiasi assessore di esperienza politica avrebbe trovato".

Oggi alle 16, 30 conferenza stampa dell'assessore regionale all'Agricoltura Giovanni La Via presso la sede dell'assessorato a Palermo.

"A coloro che hanno criticato l'accettazione del provvedimento cautelare emanato dal TAR - dice l'assessore - si ricorda che non era sicuramente nelle intenzioni di questa amministrazione arrecare danno ai numerosi cacciatori siciliani e non, a pochi giorni dall'apertura della stagione venatoria. Vista la decisione del presidente del TAR peraltro immediatamente esecutiva, l'assessorato non poteva in ogni caso entrare nel merito del provvedimento, ma darne solo esecuzione procedendo alla momentanea sospensione del calendario in attesa del giudizio definitivo. E cos' è stato fatto".

Di diverso avviso le Associazioni, che definiscono "fuorviante la notizia uscita dalle agenzie stampa sull'apertura della caccia in Sicilia. Da domani si potrà cacciare solo in una area molto limitata del territorio siciliano poichè il TAR Sicilia, accogliendo la sospensiva per il ricorso proposto dalle associazioni ambientaliste, ha confermato il divieto di caccia nei
SIC, nelle ZPS ed in tutte le isole della sicilia, è inoltre vietata la caccia a tutte le specie di uccelli acquatici cacciabili con utilizzo dei pallini di piombo ( di fatto gli unici che ad oggi è possibile reperire nelle armerie siciliane) nelle zone umide.Riconosciute e confermate quindi dal TAR Sicilia le gravi violazioni alla normativa comunitaria contenute nel calendario venatorio impugnato dagli ambientalisti. Da domani quindi tutti gli organi di vigilanza potranno fermare e sanzionare chiunque venga trovato a praticare la caccia nei territori interdetti perchè di fatto non si tratterà di caccia ma di vero e proprio bracconaggio. WWF e Legambiente esprimono estrema soddisfazione per il risultato
ottenuto con la sentenza del TAR che di fatto sospende l'apertura della caccia su tutto il territorio siciliano. Ci spiace per la scivolata nella quale è incorso il deputato Salvino
Caputo che, nell'ansia di esternare,non si è soffermato a leggere il contenuto dell'ordinanza diffondendo così notizie sbagliate che potrebbero indurre le stesse associazioni venatorie in errore. Per non vanificare gli ottimi risultati ottenuti e per non creare ulteriori equivoci si invitano, quindi, i competenti organi di vigilanza ad organizzare adeguati servizi di controllo e prevenzione affinchè venga garantita, sull'intero territorio siciliano, l'immediata e piena esecuzione al decreto del TAR, anche in considerazione del fatto che l'abusivo esercizio della caccia costituirebbe grave danneggiamento del "patrimonio indisponibile dello Stato" costituito dalla fauna selvatica già messa a dura prova dai recenti incendi.

 
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