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Processionaria, vertice a Nicolosi

Ampia partecipazione di esperti e addetti ai lavori all’incontro sul tema “Il monitoraggio della processionaria dei pini: strumento di conoscenza e di gestione delle pinete del Parco dell’Etna”, che si è svolto presso la sede dell’Ente Parco, il Monastero di San Nicolò La Rena a Nicolosi. Il Parco, per presentare i risultati del primo triennio di monitoraggio, ha voluto organizzare un momento di incontro e di informazione sull’argomento.

Un momento dei lavoriI lavori sono stati aperti dall’introduzione del Commissario Straordinario dell’Ente Pietro Alfredo Scaffidi Abbate: “All’interno delle molteplici attività che dovrebbero caratterizzare un Ente Parco, quello dell’Etna vuole promuovere l’aspetto sinergico con la scienza, per la salvaguardia dell’ambiente e della natura - ha sottolineato il Commissario dell’Ente – In questo percorso virtuoso, si inserisce il monitoraggio della Processionaria, che fa parte di un pacchetto nobile che comprende anche l’accordo di programma con l’INGV di Catania e Palermo e le attività legate alla Banca del Germoplasma. Ma è anche molto importante ricordare, in questo contesto, che il Parco dell’Etna è membro effettivo del Comitato Nazionale per la salvaguardia delle Biodiversità”.
L’ingegnere Scaffidi ha posto l’accento sull’importanza del tema in discussione “soprattutto in funzione delle ripercussioni che può avere sui fruitori delle pinete ma, guardando fuori dal contesto del Parco, anche sui cittadini in ambiente urbano, dove il pino è stato utilizzato nell’arredo a verde. Penso che i Parchi siano istituzioni giovani che possono svolgere una funzione di sintesi delle esigenze espresse dal territorio. E questo il caso della gestione della presenza della Processionaria dei pini. La normativa – ha aggiunto il Commissario del Parco dell’Etna – assegna al Servizio Fitosanitario Regionale la competenza a fornire le indicazioni su quando, come e cosa fare; ma tutte queste decisioni si basano sulla conoscenza di dettaglio dell’andamento della presenza dell’insetto nel territorio. E’ questa la ragione che ha spinto l’Ente Parco ad acquisire proprio le conoscenze di base attraverso un piano di monitoraggio. In questo modo l’Ente ha voluto fornire un servizio a tutte le Amministrazioni cointeressate”.
Delle caratteristiche morfologiche e bio-ecologiche della Processionaria, del suo controllo demografico, degli interventi di lotta e contenimento e dell’attuale sperimentazione del metodo endoterapico ha parlato il professore Santi Longo, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Fitosanitarie dell’Università di Catania (con il quale il Parco ha attivato una specifica convenzione), nel suo intervento sul tema “Indagini sulla dinamica di popolazione della processionaria dei pini nelle pinete etnee”.
Rosa Spampinato, dirigente agronomo del Parco, nel suo intervento su “L’esperienza del Parco dell’Etna nella gestione della popolazione di Processionaria dei pini”, ha tracciato il quadro delle azioni ed iniziative intraprese dall’Ente per affrontare il problema. “Risulta di fondamentale importanza monitorare la dinamica delle popolazioni della specie, per valutare l’opportunità di ricorrere ad eventuali azioni di contenimento e per individuare le modalità operative da adottare – ha spiegato la dottoressa Spampinato - In sostanza, il monitoraggio diventa elemento strategico per conoscere e gestire le pinete, fornendo in tal modo un necessario servizio alle comunità locali”.
Il dottor Sebastiano Privitera, dell’Assessorato Agricoltura e Foreste, Osservatorio per le malattie delle piante di Acireale U.O. 54, è poi intervenuto su “Processionaria dei pini: aspetti normativi alla luce della revisione del Decreto 17.04.98 e funzioni del Servizio Fitosanitario Regionale”, mentre il dottor Francesco Platania, del Servizio Igiene, Alimenti e Nutrizione dell’Asl 3 ha parlato su “L’uso in sicurezza di presidi fitosanitari”.
Ha tratto le conclusioni dell’incontro il direttore del Parco Giuseppe Spina, che ha sottolineato l’importanza, nell’affrontare il problema Processionaria, della costante collaborazione fra tutte le istituzioni che, da diversi punti di vista, concorrono all’esame della materia.

 
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