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Etna, piano sicurezza

Anche quest’anno, con l’approssimarsi della stagione invernale, la Provincia regionale di Catania sta mettendo in atto un piano operativo di interventi sui versanti dell’Etna, per garantirne la migliore fruizione, senza pericoli per turisti, visitatori, sciatori, e la corretta viabilità sulle strade che portano al vulcano. La parola d’ordine è “sinergia”, come hanno ricordato gli assessori dell’Amministrazione Lombardo, Marco Falcone (Protezione civile) e Giuseppe Scannella (Autoparco), che hanno organizzato, nella sala riunioni del Centro direzionale Nuovaluce, una conferenza di servizi, cominciando dalla sicurezza sul versante Sud dell’Etna, all’altezza del Rifugio Sapienza e su tutto il territorio di Nicolosi.
Un totale di 14 uomini e 12 mezzi operativi (tra caterpillar, spazzaneve, trattori con barriere antineve, fuoristrada, Fiat Panda 4x4 e una motoslitta) è quanto la Provincia etnea ha attualmente a disposizione per garantire la sicurezza sul vulcano durante l’inverno.
“La riunione di oggi – ha detto l’assessore Marco Falcone – serve per raccogliere le esigenze e le priorità che il Comune di Nicolosi ritiene più opportune da mettere in pratica per la sicurezza sul proprio territorio. Quello del versante Sud è solo l’avvio del nostro nuovo piano operativo, perché questo tavolo tecnico sarà allargato a tutti i Comuni interessati”.
Durante l’incontro non sono mancati gli annunci importanti, a cominciare proprio dalla nuova riunione, nei prossimi giorni, indetta con i rappresentanti del Comune di Linguaglossa, per curare l’altro versante dell’Etna, coinvolgendo anche i Comuni di Belpasso, Ragalna, Zafferana e le cittadine interessate dal turismo e dalla viabilità. Sempre nei prossimi giorni è prevista l’inaugurazione di un nuovo spazzaneve da utilizzare a bassa quota, mentre negli uffici tecnici dell’Ente si sta studiando la realizzazione di un ricovero per automezzi, una struttura mobile alternativa a quella di Torre del filosofo, interamente ricoperta dalla lava e dalla cenere nel 2002.
“Creare un piano operativo in piena sinergia tra la Provincia e i singoli Comuni è fondamentale – ha aggiunto l’assessore Giuseppe Scannella – e con i nostri dirigenti stiamo anche studiando la realizzazione di una stazione montana per la presenza h24 di uomini e mezzi, già pronti a intervenire alle prime ore del mattino”.
All’incontro, oltre a Falcone e Scannella, sono intervenuti il sindaco di Nicolosi, Nino Borzì, con l’assessore comunale Marisa Mazzaglia, i dirigenti della Provincia, Giuseppe Gennarino (Autoparco) e Antonio Failla (Protezione civile), il consulente Giacomo Parisi, i consiglieri provinciali Giovanni Leonardi e Antonio Rizzo, il comandante della Polizia provinciale, Salvatore Verzì, l’ispettore della Polstrada, Giacomo Sammarco, il responsabile operativo della stazione Etna Sud, Litterio Pappalardo, rappresentanti del soccorso alpino e delle associazioni di volontariato di Protezione civile.
Molto spesso, come ha spiegato il dirigente dell’Autoparco provinciale, Giuseppe Gennarino, gli interventi della Provincia vengono effettuati anche al di là delle proprie forze, per garantire la corretta percorrenza della strada provinciale 92, che porta al vulcano. Ma ci sono altre arterie che necessitano di una costante e attenta manutenzione, come la cosiddetta “Salto del cane”, nel territorio di Pedara, molto frequentata da turisti e visitatori e dove gli stessi dirigenti di Palazzo Minoriti nei giorni scorsi hanno effettuato un sopralluogo tecnico.
Lo spazzamento delle strade, l’affluenza dei turisti e degli sciatori in maniera ordinata e la possibilità di effettuare costantemente i soccorsi in caso di emergenze sono le priorità individuate dal sindaco di Nicolosi, Nino Borzì, al quale si è aggiunto l’appello dell’assessore comunale Marisa Mazzaglia di garantire l’utilizzo di qualche automezzo leggero per portare velocemente il personale sui luoghi del vulcano dov’è necessario e di intervenire nella pulizia delle strade per eliminare prima pietre e sabbia, onde evitare di danneggiare gli spazzaneve.
“Quello dell’Etna non è uno scenario tra più facili da gestire, – ha spiegato il consigliere provinciale Antonio Rizzo – perché alla neve si aggiungono spesso i disagi della nebbia, del vento e il pericolo della cenere sulle strade. Occorre realizzare gli interventi secondo un ordine ben preciso: partire dai parcheggi per arrivare alle strade, ai ristoranti e agli esercizi commerciali”.
“Rimane il plauso per quanto gli uomini della Provincia effettuano ogni anno sull’Etna – ha detto il consigliere Giovanni Leonardi – e ribadisco l’urgenza di allargare il tavolo tecnico agli altri Comuni”.
Tra i dati significativi che ha diffuso il soccorso alpino ci sono i 20, 30 interventi che ogni fine settimana si effettuano sull’Etna e sulle sue piste. Tra questi, oltre alle “classiche” fratture degli sciatori, ci sono emergenze di grave portata, come gli infarti, ai quali si deve rispondere con mezzi veloci, come l’elisoccorso. Da qui, l’esigenza di garantire la massima efficienza della pista d’atterraggio e di decollo.

 
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