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PSR, osservazioni UE

La Commissione europea ha inviato formalmente alla Regione siciliana le osservazioni sul Programma di sviluppo rurale 2007/2013. Entro lunedì, gli uffici dell’assessorato all’Agricoltura, che per l’occasione anche oggi sono rimasti aperti, completeranno la modifica del Programma, così come richiesto e concordato con l’Ue. Martedì, invece, il testo aggiornato sarà sottoposto, per una condivisione, al forum del partenariato.
Il documento finale andrà all’attenzione del governo regionale mercoledì nel corso della giunta già convocata a palazzo d’Orleans. Dopo il via libera, il Psr verrà inviato ufficialmente a Bruxelles. Un iter velocissimo che, così come concordato la scorsa settimana, nel corso del negoziato tra l’assessore all’Agricoltura, Giovanni La Via, e i funzionari dell’Ue, consentirà di accelerare il percorso di approvazione del Programma, per renderlo quindi operativo ai primi mesi del 2008. Tra le modifiche c’è il numero minimo delle Ude (l'unità di base per il calcolo della dimensione economica aziendale) inizialmente fissato per l’accesso ai finanziamenti.
“Avendoci la Commissione chiesto di introdurre altri vincoli per ogni singolo comparto, pur salvaguardando gli obiettivi di competitività del Programma, che suggerivano un aumento dimensionale delle aziende - spiega l’assessore La Via -, abbiamo dimostrato che, viste le peculiarità del territorio siciliano, sarà possibile realizzare adeguati investimenti anche rivedendo al ribasso le Ude”.
Modifiche anche dal punto di vista finanziario. La Commissione ha, infatti, invitato la Regione a rafforzare le misure di diversificazione economica per le aree rurali. Per questo motivo saranno spostati dall’asse 1 (che punta al miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale, con dei veri e propri aiuti per l’insediamento dei giovani, interventi di formazione professionale, ammodernamento delle aziende, sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie, miglioramento delle infrastrutture e della qualità dei prodotti) all’asse 3 (che prevede la qualità della vita nelle zone rurali e rappresenta la vera novità del programma, perché punta alla diversificazione dell’economia rurale, con la riqualificazione dei centri storici e dei borghi rurali e la valorizzazione del patrimonio culturale) circa 44 milioni di euro di spesa pubblica. Per cui la nuova dotazione finanziaria sarà la seguente: asse 1 passa dal 45% al 43%, asse 2 resta al 42%, asse 3 passa dal 5% al 7%, mentre l’asse 4 Leader resta al 6% (2% assistenza tecnica).

 
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