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Zoomafie, allarme alto

Foto: Zoomafie, allarme alto

Il coordinamento regionale Sicilia della LAV - in collaborazione con la Facoltà di Lettere e
Filosofia ed il L.E.I.F. Laboratorio di Etica e Informazione Filosofica dell'Università di Catania - ha presentato il Rapporto Zoomafia 2006: il "caso Sicilia". L'iniziativa ha affrontato il tema dei rapporti tra criminalità e sfruttamento degli animali nella nostra Regione.
Il rapporto conferma la storica presenza della criminalità organizzata in tutti i filoni della zoomafia: i combattimenti fra cani, le corse clandestine di cavalli, l'abigeato ed traffico animali, ecc. "Le corse clandestine e le infiltrazioni criminali in tutta la "filiera cavallo" (macellazione, ippica ufficiale, ecc.) si confermano campi in cui le organizzazioni malavitose siciliane sono notevolmente presenti ed esercitano un controllo capillare" dichiara Ciro Troiano, responsabile autore del Rapporto e responsabile dell'Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV. "Cavalli costretti a correre su improvvisati e pericolosi
circuiti stradali urbani, drogati con stimolanti per aumentarne le prestazioni o con antinfiammatori per fargli sopportare fatica e dolore - prosegue Troiano -; il doping non è una pratica circoscritta alle sole corse clandestine, ma interessa anche corse ufficiali e, fenomeno sempre più in crescita, i palii e le corse associate a feste padronali che in Sicilia attirano anche interessi malavitosi legati al business delle scommesse".
Le corse calndestine - ed in generale il binomio "mafia & cavalli" - sono l'attuale emergenza zoomafiosa in Sicilia, ed il 2006 è stato un "annus horribilis" per i cavalli. Nell'anno appena trascorso si sono registrate 7 operazioni di polizia contro le gare clandestine; ben 168 persone denunciate per maltrattamento, corse abusive ed altri reati connessi e oltre 110 segnalate perchè "spettatori" e scommettitori delle corse;
10 i cavalli sequestrati nei blitz durante le gare e altri 18 cavalli sequestrati solo nella città di Catania perché allevati abusivamente probabilmente proprio per le corse. I PALII - Ennio Bonfanti, della LAV regionale, sottolinea l'allarmante contesto delle corse autorizzate in occasione di feste paesane: "Con decisioni coraggiose, i Prefetti di
Trapani, Agrigento e Siracusa hanno vietato tre palii fortemente compromessi dalle infiltrazioni criminali. Ma il bilancio è ancora terribile: 3 i cavalli morti nei palii di Belpasso (CT), Piazza Armerina (EN) e Floridia (SR), più un altro trovato morto abbandonato in
campagna dopo 3 giorni dalle corse a Floridia; 7 cavalli dopati accertati (uno al palio di Belpasso, tragicamente morto durante la manifestazione, e ben 6 in quello di Floridia) e 10 denunce a fantini e allevatori per uso di doping (9 al Palio di Floridia e 1 a Belpasso). I palii paesani - inopinatamente autorizzati dagli amministratori locali - costituiscono una grande opportunità per rendere visibile il potere di controllo sul territorio da parte delle organizzazioni mafiose".
"Auspichiamo che la Direzione Investigativa Antimafia promuova in Sicilia specifiche indagini ed inchieste contro gli interessi criminali nelle corse ippiche clandestine e, in generale, gli altri aspetti della zoomafia. Chiediamo che vengano favorite ed incrementate le azioni di contrasto in questo settore che nel 2006 ha dimostrato particolare diffusione ed offensività e che, dunque, non può essere sottovalutato". Così Marcella
Porpora coordinatrice regionale della LAV e Ciro Troiano dell'Osservatorio Zoomafia della LAV concludono la lettera-appello al Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, presentata stamani a Catania, con la quale si chiede al vertice dell'antimafia di aumentare l'attenzione investigativa in Sicilia verso un fenomeno i cui confini risultano sempre più ampi e che coinvolge ambiti fino a poco tempo fa considerati marginali.
Ma la zoomafia è una realtà che va affrontata con una strategia complessiva e nazionale: "Le numerose inchieste giudiziarie che riguardano reati legati allo sfruttamento degli animali evidenziano la presenza di gruppi particolarmente attivi, molto dinamici sotto il profilo economico, che ricorrono a modalità operative particolarmente sofisticate, dislocati su tutto il territorio nazionale e con collegamenti all'estero - dichiara Ciro
Troiano, dell'Osservatorio Zoomafia - Gli animali sfruttati e uccisi dalla zoomafia sfuggono alla tutela dello Stato e alimentano, loro malgrado, una vasta economia sommersa nonché seri pericoli sotto il profilo sanitario, segno che Governo e Parlamento, ma anche le amministrazioni locali, devono impegnarsi subito e bene in riforme che possano salvaguardare la vita e il benessere di milioni di animali, come peraltro promesso agli Italiani a pagina 153 del programma dell'attuale coalizione di Governo".

 
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