Sarà pubblicato a breve il decreto sulla balneabilità delle spiagge siciliane predisposto dal Dipartimento Ispettorato Regionale Sanitario che da tempo svolge la delicata funzione di tenere sotto costante osservazione le condizioni del nostro mare. E' stata, infatti, ultimata la campionatura delle acque marine e sulla base dei dati raccolti sarà predisposto il decreto sulla balneabilità, soggetto, però, a revisione in base alle campionature che riprenderanno nel mese di aprile, ovvero a ridosso dell'apertura della stagione balneare che in Sicilia è fissata per il 1 maggio, per concludersi il 30 settembre (anche se gli stabilimenti balneari aprono i battenti a metà giugno per chiudere a metà settembre).
Il decreto che individuerà le zone non idonee alla balneazione sarà pubblicato sulla gazzetta ufficiale della Regione Siciliana entro la fine del mese di febbraio.
Anche quest'anno si conferma il trend di miglioramento in atto già dal 2003.
Complessivamente la Sicilia vanta 1484 km di costa, 234 dei quali non risultano inquinati ma non vengono verificati con costanza perché inaccessibili anche alla balneazione. Dei restanti 1250 Km ben 940 sono perfettamente balneabili.
Di qualità eccellente sono risultate, ad esempio, la zona scogliera e la spiaggia della plaia a Catania, Lido Arenella a Siracusa, le spiagge Granelli e Margella a Pachino, Gioiosa marea, Capo d'Orlando, sant'Alessio e San Saba in provincia di Messina, Marina di Ragusa, la zona balneare di Mondello e Castellamare del Golfo a Palermo, la Spiaggia di San Vito Lo Capo nel trapanese, quella di San Leone nell'agrigentino. Ottima la qualità delle acque anche intorno alle isole minori.
Dei 310 km restanti non balneabili, circa la metà sono solo prudenzialmente chiusi perché soggetti ad inquinamento provvisorio e potrebbero, dunque, essere riaperti con i controlli di aprile. Fra le zone non balneabili figurano, poi, quelle chiuse ai bagnanti per legge e per motivi di sciurezza come le zone portuali, quelle industriali e le foci dei fiumi, e le zone chiuse perché soggette a vincolo di protezione ambientale come parchi e oasi naturali.
Complessivamente confermate le zone storicamente non balneabili, ma grazie alla costante attività dei sindaci, dell'Assessorato Regionale al Territorio e di quello alla Sanità, sono state recuperate alla balneazione circa il 5% delle coste non balneabili negli ultimi anni.
Dall'Ispettorato regionale sanità parte, infine, un ulteriore invito agli amministratori locali perché attivino tutte le procedure di intervento che siano utili a proseguire il trend di recupero alle balneazione già attivato da qualche anno.
La mappa della balneabilità delle coste siciliane sarà pubblicata anche sul sito della Regione Siciliana e su quello dell'Ispettorato Sanitario.