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Mediterraneo e desertificazione

Foto: Mediterraneo e desertificazione

Desertification Processes in Mediterranean Area

Si è svolto nell’Aula Magna “G. Ballatore” della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Palermo, il seminario dal titolo “Desertification Processes in Mediterranean Area”.
Oltre ai luminari provenienti da Spagna e Italia, al seminario hanno partecipato studenti universitari provenienti da: Brasile, Bulgaria, Germania, Serbia, Slovenia e gli studenti dell’AUSF di Napoli, Torino, Viterbo e Palermo.
In particolare, sono intervenuti come relatori: il Prof. Jose Luis Rubio dell’Università di Valencia, in quanto Presidente della ESSC (European Society for Soil Conservation), Dott. Marcello Pagliai in quanto Presidente del Working Group for Land Degredation of IUSS (International Union for Soil Science), Prof. Piermaria Corona dell’Università della Tuscia, Presidente dei Laureati Italiani in Scienze Forestali, il Prof. Giovanni La Via, Assessore Regionale Agricoltura e Foreste.
Il seminario si è svolto sui temi della desertificazione nell’area mediterranea, quindi sui problemi di degradazione ed erosione del suolo e delle forme di conservazione del suolo.

In particolare, il Prof. Jose Rubio ha trattato i problemi della desertificazione, la quale prevede diverse fasi di alterazione del suolo, fino ad arrivare all’irreversibilità del fenomeno, cioè alla perdita di nutrienti che comportano una permanente sterilità del suolo. Molto importante in materia di sicurezza ambientale è la funzione ecologica svolta dal suolo e anche se in Europa non riveste una così grande importanza, ci ha sottolineato i problemi che interessano l’Africa e i Paesi dell’Area Mediterranea, Spagna e Italia in primis. Un ruolo fondamentale in questo processo è causato dagli incendi spesso dovuti alla noncuranza e alla scarsa informazione della popolazione, i quali causano l’erosione del suolo dovuta alla combustione della biomassa e alla modificazione delle proprietà fisiche e chimiche del suolo. In quanto mezzo biologico molto sensibile, il suolo ha un tempo di resilienza (cioè di recupero delle caratteristiche perdute) molto lungo, anche di svariati anni. Ad esempio il Mediterraneo è una zona con buone capacità di recupero.
Per combattere gli incendi molto deve essere fatto, soprattutto in termini di prevenzione, informazione e pianificazione. Potrebbe essere il monitoraggio dei suoli colpiti da incendio o potenzialmente a rischio, attraverso mappature, analisi delle varie proprietà del suolo, della vegetazione e del clima, a fornire dati utili per la prevenzione dei fenomeni di degradazione del suolo.
Per il futuro si dovrà migliorare la consapevolezza della gente, le tecniche di ripristino delle zone colpite con opere di bioingegneria, i procedimenti di valutazione degli incendi con studi e ricerche scientifiche e prendere una linea politica mirata alla conservazione delle foreste del Mediterraneo.

Il Prof. Pagliai ha invece trattato l’argomento della degradazione e conservazione del suolo, soprattutto per quanto riguarda la contaminazione e l’inquinamento, in particolare dell’impatto sul suolo delle attività antropiche. La perdita di suolo, detta anche consumo di suolo, è dovuta soprattutto al fenomeno di costruzione e cementificazione, ma va anche detto che essa è un fenomeno naturale: il cattivo uso della risorsa suolo attuato dall’uomo sta dando luogo a un fenomeno di erosione, la quale è circa trenta volte superiore a quello naturale, anche se è difficile individuare gli indicatori che diano un’entità precisa di tale soglia.
Le proprietà del suolo modificate dall’erosione sono soprattutto la porosità e la conducibilità idrica, che sono alterate dalla compattazione del suolo e dall’eccesso di precipitazioni.
Per preservare l’ambiente occorre proteggere il suolo attraverso l’attuazione di alcune misure della nuova PAC (Politica Agricola Comunitaria).

Il Prof. Corona ha discusso sulla gestione sostenibile delle foreste in relazione al rischio di degradazione del suolo (e desertificazione) e ai fenomeni relativi ai cambiamenti climatici conosciuti come global change.
Le foreste hanno molte funzioni, tra cui quella di protezione idrogeologica del territorio, sociale, turistico-ricreativa e produttiva. A questo proposito lo sfruttamento irrazionale delle foreste ha un ruolo molto negativo sulla degradazione del suolo, specie se consideriamo che le terre secche nel mondo riguardano la popolazione di 2,5 miliardi di persone, cioè un terzo dell’umanità, e con i cambiamenti climatici che questo comporta.
Molto lavoro rimane da fare in termini di pianificazione forestale, in merito alla funzione idrogeologica, a quella climatica e a quella relativa dei serbatoi di carbonio e dell’effetto serra.
Nei prossimi anni in Europa ci sarà uno sviluppo delle aree forestali in merito alla richiesta sempre maggiore di materiale legnoso e relativa anche ai problemi inerenti il Protocollo di Kyoto.
Occorre infatti un’oculata e sostenibile gestione delle foreste sotto i vari aspetti, anche a livello di informazione e sensibilizzazione della popolazione, ad esempio con attività didattica ed educazione ambientale, poiché la cultura di un popolo si vede anche dal rispetto e dalla cura con cui esso tratta l’ambiente in cui vive.

L’AUSF Palermo, l’Associazione Universitaria degli Studenti Forestali, ha organizzato, coordinato e curato l’evento nei minimi dettagli, ospitando anche a Palermo ben cinquantacinque studenti provenienti dal resto d’Italia e d’Europa.
Durante il convegno, l’AUSF-Palermo ha formalmente ringraziato per il Patrocinio tutte le Istituzioni che hanno contribuito alla buona riuscita dell’iniziativa, nelle figure dell’On. Salvatore Cuffaro, Presidente della Regione Siciliana – che ha voluto omaggiare una medaglia ricordo, per il tramite di un suo delegato, al Presidente dell’AUSF-Palermo e a ciascuno dei relatori intervenuti - l’Assessorato Territorio ed Ambiente, l’Assessorato al Turismo, Comunicazioni e Trasporti, l’Assessorato Agricoltura e Foreste, la Provincia Regionale di Palermo e l’Università degli Studi di Palermo in quanto rientrante nell’ambito del programma sulla promozione delle attività culturali e sociali degli studenti.

 
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