Etna, esperimenti per una stazione geochimica
Ancora un esperimento scientifico significativo presso la sede del Parco dell’Etna, il Monastero di S. Nicolò La Rena a Nicolosi. Nell’ambito dell'accordo di programma sottoscritto il 17 marzo del 2004 tra l'Ente e l'I.N.G.V. sezione di Palermo, i ricercatori dott. Sergio Gurrieri e dott. Marco Liuzzo, sotto il coordinamento scientifico del vulcanologo del Parco, dott. Salvatore Caffo, hanno eseguito un rilevamento geochimico mirato all’identificazione di esalazioni di anidride carbonica dal suolo, di origine vulcanica. Lo scopo era quello di individuare un sito idoneo per l’installazione di una stazione geochimica di rilevamento permanente per la raccolta di dati.
Il rilevamento è consistito nell'infissione, nella sabbia vulcanica, di un fioretto di acciaio, munito di fori nella sua parte terminale, dal quale il gas accede al suo interno cavo. L'apertura superiore del fioretto, sigillata da un tappo di gomma e attraversata da una sonda, era collegata ad una pompa fornita di flussometro, a sua volta connessa ad un analizzatore di gas all'infrarosso (I.R.G.A).Sono stati rilevati valori estremamente significativi dal punto di vista vulcanologico.
Anche questo esperimento, come quello di “tomografia passiva” effettuato nei giorni scorsi insieme all’INGV di Catania, é destinato al duplice scopo di ricerca scientifica e didattica ambientale, stabilito attraverso gli specifici accordi di programma. E’ prevista da parte dell’Ente Parco dell'Etna e dell’I.N.G.V. sezione di Palermo, oltre l’installazione della stazione di rilevamento geochimico, la predisposizione di pannelli esplicativi per scopi didattici all’interno dell’area museale del Monastero.
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