Dopo l'allarme sul rischio di disimpegno automatico su alcune misure di Agenda 2000, al Territorio si fa il punto sullo stato di attuazione dei progetti relativi a parchi e riserve .
Punto primo, lo stato di fatto. Ad oggi l'assessorato di via Ugo la Malfa ha impegnato 48 milioni di euro in progetti dedicati all'asse 1.11. Un traguardo, certamente, se si considera l'accelerata che si è registrata negli ultimo otto mesi, ma resta ancora una fetta cospicua di fondi, circa 80 milioni di euro, che "scadranno" alla fine dell'anno.
Ci sono diversi progetti in cantiere, che potranno però essere "incardinati" solo dopo la firma di un accordo di programma fra enti gestori di aree protette la cui sigla è prevista per questa settimana. Un atto che di fatto sbloccherebbe fondi per circa 20 milioni di euro: il passo dell'accordo quadro diventa fondamentale per dare operatività ai progetti, ferma restando comunque la cronica carenza di progetti che giungono storicamente dagli enti locali, preposti alla progettazione. Bene dunque gli enti parco, un po' meno i Comuni ed alcune province.
Analizzando i dati, emerge che il primo atto dell'accordo consentirebbe un primo via libera ad una fetta consistente di fondi per i parchi: 8 milioni per i Nebrodi, 5 milioni e 300 mila euro per il Parco dell'Etna, 4 e 350 per le Madonie, 3 milioni per l'Alcantara.
Fra i progetti immediatamente cantierabili, alcuni hanno dimensione imponente. Con circa 4 miliardi delle vecchie lire, ade esempio, il Parco delle Madonie intende acquisire parte della zona A e b del parco. Ma ci sono anche micro progetti di tutto rilievo, che si muovono, in sinergia con il mondo dell'associazionismo, in direzione del binomio sport-turismo. Un esempio? La Scuola di alpinismo di Castelbuono, sulle Madonie, e un centro di documentazione ambientale e scientifica sull'Etna, che è anche il parco più "prolifico", con 25 progetti presentati.
Un progetto più ampio riguarda poi la costituzione di una rete turistica dei parchi, un tour con più passaggi istituzionali, che necessiterà di strutture e centri servizi ad hoc.
Francesco Cascio, assessore regionale al Territorio, si dice fiducioso che l'accordo di programma sbloccherà una fetta consistente di fondi, e che garantirà nuovo input a progettualità e programmazione.