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Oreto, verso il parco

La costituzione del Parco dell’Oreto passa attraverso la definizione dei limiti dell’area protetta da tutelare e valorizzazione. Mercoledì prossimo, 2 maggio, gli esperti dei Comuni di Palermo, Monreale, Altofonte, dell’assessorato regionale Territorio e ambiente, della Provincia e dell’Università di Palermo siederanno attorno ad un tavolo per individuare e determinare i confini amministrativi dell’area protetta in vista dell’istituzione del Parco.
Nel corso dell’incontro verranno definite le fasi degli interventi da attuare, primo fra i quali l’individuazione del perimetro da trasmettere all’assessorato regionale Territorio e ambiente in vista dell’emissione del decreto istitutivo del parco. Successivamente si passerà alla definizione del piano d’uso, un piano particolareggiato a valenza paesaggistica, a cura dei tre comuni interessati (Palermo, Altofonte e Monreale) che già nel maggio del 2002, con la stipula di un protocollo d’intesa, si erano impegnati a stabilire l’iter che ciascuna amministrazione deve seguire per la realizzazione del parco.
In particolare, per il piano d’uso verrà adottato un duplice criterio, quello ecologico-paesaggistico, relativo agli stretti confini del parco, e quello urbanistico-territoriale attraverso il quale riqualificare aree residenziali ai margini della valle del fiume (Bonagia, Falsomiele, Santa Rosalia e Aquino).
Alla definizione del progetto collaboreranno due gruppi di lavoro, uno costituito dalle componenti tecnico-scientifiche dei Comuni e l’altro dalle sole componenti scientifiche con il coinvolgimento dell’Università di Palermo. In una prima fase si farà una ricognizione di tutto il lavoro svolto fino ad ora per realizzare un “atlante dell’Oreto”, ovvero un’analisi dettagliata dello stato dell’area del bacino fluviale in termini di risorse territoriali e trasformazioni in atto o già programmate. Poi si passerà alla definizione dei confini del parco, quindi alla stesura del piano d’uso che riguarderà gli aspetti idrogeologici, ambientali, ecologici, urbanistici infrastrutturali ed edilizi.
I lavori per l’istituzione del parco dell’Oreto hanno preso il via a maggio del 2002 con la sigla del protocollo d’intesa tra i comuni di Altofonte e Monreale.
I primi interventi sono tutti rivolti alla riqualificazione del bacino fluviale. Poi si farà un’azione di disinquinamento con una riorganizzazione del sistema fognario.
Il parco avrà una estensione di circa quindici chilometri: da Monreale, passando per Altofonte, fino ad arrivare a Palermo. L’obiettivo non è solo il risanamento delle acque del fiume, ma anche il ripristino della zona intorno al letto dell’Oreto, con il recupero del verde e delle vecchie costruzioni abbandonate da anni e la sistemazione dei ponti. Casene, antichi mulini, strutture dove un tempo si produceva lo zucchero estratto dalle canne che in questi terreni crescevano abbondanti, saranno rimessi a nuovo grazie anche alla collaborazione di privati che vorranno farsi carico dei lavori.
La realizzazione del parco costerà, nel versante palermitano, circa 57 milioni di euro, che saranno reperiti attraverso fondi comunitari, nazionali e regionali. Grazie infatti ad un decreto del presidente della Regione, che ha inserito il parco tra gli interventi strategici per lo sviluppo della Sicilia, sarà possibile accedere anche ai fondi di Agenda 2000.
Intanto nell’estate del 2005 sono stati abbattuti anche gli ultimi fabbricati che deturpavano la sponda sinistra del fiume Oreto, utilizzati in passato come depositi di materiale di vario genere, stalle e macelli clandestini.
Circa due anni e mezzo prima erano state demolite già una cinquantina di costruzioni lungo la via Paternò, dall’altra parte del corso d’acqua, anch’esse realizzate abusivamente.
L’abbattimento delle baracche ed il risanamento delle sponde rientrano, infatti, nel vasto programma che l’Amministrazione comunale sta portando avanti per l’istituzione del parco dell’Oreto, con l’obiettivo di restituire a tutta la vallata l’antico splendore.

 
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