Madonie, la magia del sale

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Madonie, la magia del sale

Foto: Madonie, la magia del sale

Ogni due anni, un rito magico ed ancestrale si rinnova nel profondo delle montagne madonite.
Nella miniera di salgemma Italkali di Raffo, a Petralia Soprana, nel cuore del parco delle Madonie gia' rete dei geoparchi europei per il suo straordinario passato geologico, le associazioni Sottosale ed Arte e memoria del territorio invitano un gruppo di artisti e scultori internazionali a scendere nel ventre della Terra, a scegliere dei blocchi di sale, ed a scolpirli per i silenziosi vicoletti del centro storico. Al termine di una settimana di lavoro, le sculture vengono ricollocate nel Macss, museo di arte contemporanea sculture di salgemma ospitato nella miniera dall'associazione Sottosale. Un progetto reso possibile anche grazie alla lungimiranza della dirigenza Italkali, capace di dimostrarsi, ben oltre il mecenatismo industriale, sensibile a questa operazione di carattere culturale sinora senza eguali al mondo.

(Tra gli artisti, Oki Izumi, Sebastiaan Poos, Daniele Nitti Sotres, Angela Trapani, Salvo Salvato, Guseppe La Bruna, Giuseppe Cangelosi, Luca Bonanno e Silvia De Rosa, Emmanuele Lombardo, Francesca De Santis, Laboratorio Saccardi).


E' un profondo e straordinario progetto di arte ambientale, capace di rinnovare quel rapporto oggi interrotto tra uomo e natura, ma che l'arte ha il merito di saper a volte dimostrare di poter risvegliare. Lo testimonia l'eccezionale qualita' delle opere e dei nomi coinvolti, in grado, con la loro azione, di respiro ed esperienza internazionale, di arricchire ancor più questo luogo magico, che sembra concentrare in se' tutte le energie direttamente provenienti dal cosmo.
Il salgemma si rivela materia unica nella sua composizione. Aspro e malleabile allo stesso tempo, rivela cristalli che si fondono nel cosiddetto Occhio del sale, il cuore del blocco di salgemma. L'uovo salino di Petralia Soprana nasce milioni di anni fa per il prosciugamento del Mediterraneo. Il sale si e' poi ulteriormente spostato, dando origine ad un deposito secondario caratterizzato dal fenomeno della cristallizzazione, e portato a mille metri di altitudine per l'innalzamento dei fondali a seguito dello scontro fra il continente euroasiatico e quello africano durante la deriva dei continenti.
La miniera scende per 14 livelli, mezzo km giu' nel ventre della terra, grandi cunicoli lunghi 80 km, dove una talpa non molto dissimile a quella rappresentata nei film di fantascienza scava ora dopo ora nuove gallerie alla ricerca del sale.


Qui gli artisti vengono chiamati a nutrire la loro arte, interrompendo il sonno del sale, spirito della natura. Il blocco scelto parla loro, suggerisce, detta, altre volte impone. L'artista si cimenta e confronta non solo con un nuovo elemento naturale, ma persino con se stesso. Un progetto iniziale allora cambia forma, muta e si adegua alle asperita' del materiale e della sensibilita' cangevole dello scalpello.
Il risultato e' una elevazione dell'arte e della materia, che tornano ad essere uniti e fusi.
Il sale torna ad essere cio' che era, anima della terra e elemento di incontro, di arricchimento, che stimola e suggestiona artisti ed osservatori.
Un viaggio nei meandri della nostra storia e della nostra cultura, oltre che dei nostri luoghi immateriali ed ancestrali che hanno costituito l'identita' dell'uomo moderno.
Cosi' e' l'arte. La progressione artistica e', generalmente, affidata a menti follemente visionarie che, percorrendo sentieri differenti, giungono a differenti risultati.
Dall'incontro di due energie differenti, quelle naturalmente minerali dell'Associazione Sottosale di Petralia Soprana, che su prenotazione cura le visite guidate nella locale miniera di salgemma Italkali, e dell'associazione Arte e Memoria del Territorio, animata dal fotografo Fabrizio Garghetti e da Giulia Degli Alberti, figure ben note all'ambiente artistico e culturale milanese per essersi concentrate con successo su esperimenti di arte negli elementi naturali, nasce dunque un progetto unico al mondo.


La mano di artisti provenienti dai cinque continenti viene chiamata a dialogare coi blocchi di sale appena estratti dalla miniera. Sale non comune, ma cristalizzato, per la sua particolarissima storia geologica che lo rende affascinante e seducente, ora ammaliante al tatto come un sorso di bianco nelle sere d'estate, ora aspro e tagliente come una gelida zufolata invernale.
In quei giorni, a Petralia Soprana, una strana e palpabile elettricita' percorre le stradine del borgo di pietra. L'energia della terra, strappata a forza insieme i blocchi di sale, attraverso gli scalpelli fluisce negli artisti, e dalla loro fervida operosita' ritorna dentro il blocco in mutato aspetto.

Nuvole, diamanti, facce ora allucinate ora sornionamente ammiccanti, giochi di vetro, cristallo e sale, troni e figure antropomorfe, enormi ragnatele ed animali misteriosi sgorgati or ora dal profondo del mare, osservano muti ed espressivi i turisti giunti ad assistere silenti a questo prodigio della creazione.
Gli artisti fondono la loro anima con l'essenza della terra e tornano ad essere tutt'uno con la natura.
Una magia, una straordinaria magia, capace di ricordarci, attraverso la materia, di cio' che siamo, e di cio' che eravamo.  (it)

 
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