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Approvato piano acque

Con una firma apposta appena ieri sull'importante documento di approvazione, la Sicilia si è dotata del piano regionale di tutela delle acque.
In questo modo rientra nel novero delle poche regioni d’Italia che hanno già provveduto a dotarsi di questo importante documento, rispettando, peraltro, i tempi indicati dal D.L. 152/2006.
Il piano nasce da alcune considerazioni sul territorio e discende da una precisa disposizione di legge. Le acque interne, la terra, il mare sono elementi fondamentali di un sistema biologico interconnesso. C’è la necessità di un diverso modo di gestione del territorio, non solo come diminuzione degli attuali impatti, ma come progetto di un sistema dove si considerano gli elementi fondamentali interconnessi e in equilibrio tra loro. Da un punto di vista normativo esiste, poi, una direttiva quadro europea (2000/60/CE Water Framework Directive- WFD) che esprime due concetti basilari ovvero l'importanza delle acque come risorsa fondamentale, ma come chiave di sviluppo in grado di sostenere e produrre benessere e la necessità di intraprendere azioni di salvaguardia della risorsa idrica per evitare il deterioramento sia qualitativo e quantitativo.
Si è partiti da un quadro conoscitivo delle acque superficiali. L’intero territorio dell’isola è stato diviso in 102 bacini idrografici ai quali si aggiungono le 14 isole minori. Sono stati selezionati come significativi 41 bacini idrografici, 37 corsi d’acqua, 3 laghi naturali, 31 laghi artificiali, 12 acque di transizione, 38 tratti di acque marino-costiere. Per le acque sotterranee si sono esaminati 14 bacini idrogeologici ed eseguito il monitoraggio di ben 71 corpi idrici sotterranei.
Il piano che è stato elaborato prevede di eseguire normalmente il monitoraggio e il controllo della qualità delle acque e di fare interagire la programmazione di settore (Piano dell’Assetto Idrogeologico, Piano degli interventi idraulico-forestale e Piano Generale degli Acquedotti).
Il nuovo piano recepisce in pieno la normativa comunitaria e individua alcuni punti fondamentali come la gestione integrata delle acque superficiali e delle acque sotterranee a livello di bacino idrografico, la tutela delle acque basata su obiettivi di qualità e rispetto dei limiti di concentrazione nelle acque, l’analisi economica e recupero dei costi, lo sviluppo di un uso sostenibile della risorsa acqua. Fondamentale l'integrazione fra loro delle risorse idriche, delle discipline e delle competenze fra i vari enti interessati o comunque impegnati nell'uso della risorsa, delle parti sociali e delle diverse autorità locali. Scopi finali ampliare la protezione delle acque, sia superficiali che sotterranee, raggiungere lo stato “buono” per tutte le acque entro il 31 dicembre 2015, gestire le risorse idriche sulla base di bacini idrografici, unire limiti delle emissioni e standard di qualità, riconoscere a tutti i servizi idrici il giusto prezzo, rendere partecipi i cittadini delle scelte adottate.

 
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