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Francesca Grosso

Foto: Francesca Grosso

-Direttore reggente Madonie - All'assessorato regionale Territorio ed Ambiente da 16 anni, la dottoressa Francesca Grosso si è occupata in passato di attività estrattiva a livello regionale. E' stata componente della Commissione regionale Materiali di cava. Vanta dunque una lunga e consolidata esperienza acquisita sul campo, che ne fa in assessorato uno dei tecnici più apprezzati. Da 4 anni si occupa di una nuova attività, erosione delle coste, mettendo a punto numerosi ed articolati progetti. E' proprio al termine di una riunione sull'argomento, che Sicilia Parchi incontra Francesca Grosso.

"La difesa delle coste è certamente una delle nuove problematiche con le quali mi sto confrontando da qualche tempo. Grazie ai fondi comunitari, tramite il Dipartimento Programmazione, lavoriamo attivamente a sedici progetti di difesa costiera dislocati sulla provincia di Messina, su Palermo, a Trabia per l'esattezza, ed su Ragusa.
Si tratta di interventi strutturali di difesa del litorale, finanziati nell'ambito dei Pit. L'Ufficio sta predisponendo il Piano di difesa delle coste,  che affiancherà il PAI, Piano assetto idrogeologico, che si occupa appunto di difesa del suolo".

Dai primi di gennaio, l'assessore regionale al Territorio Cascio ha nominato Francesca Grosso direttore reggente dell'Ente Parco delle Madonie.
"Sicuramente una esperienza positiva, diversa dalle mie consuete mansioni professionali in seno all'amministrazione regionale, che mi arricchisce tecnicamente ed amministrativamente".
Quali sono stati i problemi affrontati dall'Ente?
"I problemi affrontati dentro l'Ente sono notevoli. recentemente ad esempio ci siamno occupati dei grifoni e dei cinghiali. In questo anno abbiamo lavorato in modo intenso in questi due sensi, ma il problema non è stato ancora del tutto risolto. a livello di programmazione, invece, uno dei risultati più significativi è stato il Piano territoriale di Coordinamento, una sorta di PRG del territorio, già approvato con decreto dell'Assessore. Poi l'iter  si è fermato, a causa di una serie di discrepanze di tipo amministrativo, in quanto mancava la valutazione di incidenza su alcune aree della zona A, i Sic e Zps. E' già stata formulata richiesta di valutazione di incidenza nella zona A, indirizzata all'Ufficio VIA ( Valutazione Impatto Ambientale, ndr) del territorio proprio per i Siti di Interesse Comunitario e per le Zone a Protezione Speciale. L'incarico è stato già conferito, e speriamo di ripartire con l'iter per l'approvazione definitiva entro la fine dell'anno".
 - Allora il Piano era stato concertato con i Comuni ed approvato dal Consiglio.
"S,i ma oggi, con i tempi che si sono allungati, i Comuni potrebbero ancora presentare osservazioni, anche alla luce della relazione VIA".

Il Parco delle Madonie ha varato il nuovo regolamento alla fine di aprile. A che punto è la nuova pianta organica?
" Un passo alla volta. Oggi la figura dirigenziale è molto cambiata. Con la nuova legge il Direttore ha potere di firma, di disciplinari, di incarico.  Noi direttori reggenti non abbiamo però un contratto con l'Ente Parco, bensì un incarico assessoriale, mantendendo il nostro lavoro all'Assessorato.  Ciò significa poter essere all'Ente appena per un paio di giorni alla settimana. Fra l'altro l'ente Parco  ha un direttore vincitore di concorso, il dott. Castellana, attualmente in aspettativa. L'approvazione del regolamento ad aprile è coincisa con questa situazione, per questo è stato conferito incarico all'avv. Gaetano Armao per chiarire competenze ed adempimenti nell'ente circa la figura dirigenziale. L'atto di indirizzo è giunto ad agosto e  da allora mi sono immediatemente attivata per definire, ai sensi della Legge 10, l'organigramma e funzionigramma dell'Ente. Il secondo passo, sarà quello di inquadrare giuridicamente i dirigenti dell'Ente non ancora "regolamentati".
Nell'ipotesi in cui, subito dopo, il Presidente dovesse propormi un contratto, come già comunicato, non potrò accettare per i pregressi impegni maturati in Assessorato, a quel punto il presidente, ai sensi del regolamento potrà nominare un direttore".
Chiaro. ma cosa prevede la proposta da lei elaborata?
"Oggi c'è una bozza, che prevede 90 unità globali. Accanto al direttore, troviamo due aree, una tecnica ed una amministrativa. In quest'ultima inseriamo Personale e Affari finanziari. Ci saranno così 4 UOB, unità operative di base. L'Area tecnica viene mantenuta intatta, fatta eccezione per l'accorpamento delle competenze di fruizione turistica e valorizzaizone economica. un'altra novità. Sono stati creati gli staff, veri e propri gruppi di lavoro, che in precedenza erano composti da unità del Parco, con evidenti carichi di lavoro che si ripercuotevano sulla qualità e sui tempi dei progetti".
E per gli strumenti di programmazinoe negoziata?
"Il Parco delle Madonie sta attuando una serie di programmi disviluppo locale, attraverso i PIT, Rete Madonie in testa, ma anche Ecoturismo mediterraneo. Dai Fondi comunitari stanno giungendo una serie notevole di opportunità, ad esempio per la sentieristica e la valorizzazione del territorio. Accanto a questo ed alla riorganizzazione amministrativa dell'Ente, le Madonie sono poi impegnate in una serie di progetti di alto spessore, Salvalarte in testa, ma cito anche la presenza, e la partecipazione, ai primi di giugno, alla Biennale".
Solo una dimostrazione che in Sicilia, natura "è" cultura. Anche a Venezia.
(intervista di Ivan Trovato)

 
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