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Giuseppe Castellana*

Foto: Giuseppe Castellana*

Una scienza per l'acqua- Si è chiusa da poco la terza edizione di un appuntamento, Aquafest, che si avvia ad avere una cadenza biennale, regolare ed adeguata, perchè solo così si può riempire di contenuti validi e qualificati una manifestazione che non vuole essere presuntuosa ma che ha certamente l’intendimento e l’obiettivo di diventare un appuntamento importante nel panorama complessivo dell’ambiente, in generale, e della rete dei parchi, in particolare.

/Perchè, quindi, Aquafest? Perchè questo nome? Perchè il sottotitolo “L’Acqua è una scienza”?
L’acqua è una scienza innanzitutto in quanto tale. L’acqua, come la religione e l’ideologia, ha il potere di muovere milioni di persone. Senza acqua non c’è vita. La vita è fortemente collegata all’acqua, ma non soltanto la vita biologica: c’è anche la vita complessiva del genere umano, per cui noi viaggiamo sull’acqua, scriviamo, cantiamo, danziamo e sogniamo per l’acqua.
C’è un antico proverbio siciliano che sintetizza - forse meglio di qualunque altro detto – l’immenso valore che il siciliano dà all’acqua in ragione della latitudine della sua terra, per il suo collocarsi in ambiente arido o semiarido, oggi addirittura tendenzialmente pre-desertico.
Il proverbio siciliano così recita: “Unni c’è l’acqua, c’è Dio”. Tradotto, per i non conterranei, significa semplicemente “Dove c’è l’acqua, c’è Dio” , cioè tutto.
Noi abbiamo bisogno dell’acqua per bere, per cucinare, per lavare, per l’agricoltura, le industrie, l’energia, ma anche per il divertimento, i riti, la religione: l’acqua e il vino, per chi è cattolico, sono un simbolo ben preciso.
L’acqua è simbolo di purezza, di trasparenza, di semplicità ed allo stesso tempo di grandiosità di spazi, di infinità di orizzonti.
Dell’acqua abbiamo bisogno per la vita, perchè ogni forma di vita dipende dall’acqua.
La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, all’articolo 25, considera l’acqua “il più importante elemento necessario affinchè ad ognuno sia assicurato il diritto umano universale ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia”.

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L’articolo 37 della Carta di Nizza sui diritti del cittadino europeo dichiara che “un livello elevato di tutela dell’ambiente (e quindi anche dell’acqua) e della sua qualità devono essere integrati nelle politiche dell’Unione Europea e garantiti conformemente al principio dello sviluppo sostenibile”.
Va rimarcato che il suddetto articolo 37 della Carta di Nizza si trova allocato all’interno del capo IV, che ha come titolo “Solidarietà”, perchè la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile null’altro sono se non solidarietà intragenerazionale e intergenerazionale. Non si può pensare ad uno sviluppo sostenibile se non si garantisce nella biosfera – primariamente e contemporaneamente - lo stesso livello di qualità della vita per le attuali generazioni e per le nuove generazioni che verranno.
Una politica per l’acqua che non garantisca la sicurezza idrica, la stabilità fisica, sociale, economica non può che mettere in pericolo la stessa sopravvivenza dell’uomo e non a caso i temi della manifestazione Aquafest prevedono gli opportuni collegamenti con la stabilità del suolo per gli effetti che l’acqua ivi determina. E’ stata difatti prevista in questa edizione una specifica sezione dedicata le sistemazioni idrauliche ed idraulico-forestali, oltre alla sezione dedicata alla conservazione e gestione degli habitat, con una particolare attenzione all’impatto antropico sulla qualità delle acque fluviali.
Abbiamo infine voluto dedicare una sezione di studi e ricerche nel bacino del fiume Alcantara, in attuazione di una precisa volontà espressa dal Consiglio del Parco, che nel mese di luglio ha approvato una mozione, impegnando il Parco - e per esso il Commissario - a svolgere ogni azione di coordinamento utile per assicurare una gestione unitaria delle problematiche ambientali, prima fra tutte quelle relative al bacino del fiume Alcantara. Considerato che a tutt’oggi in Sicilia non abbiamo la completa applicazione della legge 183/89 sulla difesa del suolo, per cui non esistono le Autorità di bacino, e visto che l’Ente parco dell’Alcantara è l’unico parco fluviale della regione, è maturata una specifica esigenza dal basso, dai rappresentanti delle collettività locali, che hanno avvertito l’esigenza di una politica del territorio unica, comune e condivisa.
L’acqua come scienza, quindi, e l’acqua come conoscenza. Non è la stessa cosa, perchè conoscenza etimologicamente vuol dire fare, avere una scienza insieme, comune, e quindi “condividere scienza”, ed è quello che noi intendiamo fare per aumentare ancora il valore dell’acqua, che deve essere usata in modo efficiente e deve essere disponibile per il sostentamento di tutti gli esseri viventi, compresi gli ecosistemi fluviali.
E se è pur vero che la Legge 36 del 1994 prevede al primo posto del sistema idrico integrato l’utilizzo dell’acqua per uso potabile, è altrettanto vero che la suddetta priorità riconosciuta dal legislatore rispetto ai possibili utilizzi non esclude gli altri, per cui tutte le utilizzazioni dell’acqua non sono da considerare alternative, ma devono essere co-presenti in un sistema univoco e integrato.
Ecco perchè abbiamo voluto questa manifestazione, ecco perchè intendiamo riproporla in futuro: in questo, nel nostro piccolo, attuando la strategia di Lisbona per lo sviluppo della conoscenza. E’ per questo che intendiamo operare da subito, mettendo in rete le conoscenze che sortiranno da questa manifestazione.
Ho quindi il piacere di comunicare che abbiamo raggiunto un accordo con la testata giornalistica on line siciliaparchi.com , portale dei parchi siciliani, affinchèvengano messi in rete, in una apposita sezione dedicata al Parco fluviale dell’Alcantara sin da subito gli atti del convegno. Non considero però la diffusione via internet degli atti alternativi al supporto cartaceo, il classico, beneamato, vecchio “libro”. Siccome –ahimè - appartengo ad una generazione che non è nata sui computer, bensì sui libri, continuo ad amare il libro e considerarlo un valore. E’ bello prendere in mano il libro, toccarlo, portarlo con sè senza bisogno di corrente elettrica o di pile, che poi si scaricano e ti lasciano in asso nel momento meno opportuno. Quando si legge un libro si legge pagina per pagina, girandola in orizzontale; ogni parola viene vista e rivista per poi passare alla pagina successiva. Se però si vuole evidenziare una delle pagine precedenti basta porre un segno, fare una orecchietta per trovare facilmente l’evidenza cercata; nel computer tutto ciò è possibile, ma riesce un po’ più complicato.
Epperò il libro non ha la potenzialità e la capacità di diffusione data da quello strumento di enorme valenza che è internet, che ci permette, se siamo negli Stati Uniti o in qualunque altra parte del mondo, di accedere al sito desiderato e di avere disponibile una marea di documenti, una biblioteca che non ci possiamo certamente portare dietro come carta.
L’uno e l’altro – il libro ed internet - sono dei valori complementari, l’uno e l’altro sono degli strumenti che intendiamo utilizzare per la migliore comunicazione.
Un doveroso ringraziamento al prof. Vito Ferro, al prof. Letterio Guglielmo, al prof. Riccardo Maggiore e al prof. Salvatore Puglisi. Nel menzionare solamente i chairmen delle sezioni intendo accomunare tutti i relatori in un vivissimo ringraziamento. Un sentito ringraziamento al Direttore del Parco, che si è speso nell’organizzazione di questa manifestazione insieme ai suoi collaboratori che tutti - dal primo all’ultimo, interni ed esterni - si sono adoperati perchè questa manifestazione avesse la migliore riuscita non guardando orari, non guardando tempi,con grande disponibilità in ogni attività, anche apparentemente secondaria, dalla preparazione delle cartelle alla preparazione di tutto il materiale illustrativo che vi è stato fornito sul nostro Parco.
“Dobbiamo permettere alle nostre conoscenze e alle nostre esperienze, alle nostre istituzioni di metterci in pari con il travolgente progresso della scienza e della tecnologia e imparare come diventare buoni vicini uno per l’altro e buoni ospiti dell’ambiente naturale”.
Sono parole di Michail Gorbaciov, che ha presentato una sua relazione sull’acqua per l’Associazione Green Cross. Così un premio Nobel per la pace illustra quel che sta diventando, nel tempo, il valore dell’acqua e di tutti i sistemi connessi.
Perchè alla fine è con la condivisione di questi momenti e di queste esperienze che, così come siamo mossi dall’acqua, possiamo muoverci per l’acqua che è la nostra fonte di vita e la nostra, se vogliamo, anche ragione di esistenza.

*Commissario straordinario dell'Ente Parco Fluviale dell'Alcantara

 
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Speciale dedicato all'Azienda Regionale Foreste Demaniali

Vai allo speciale: Parco Fluviale dell'Alcantara - Gli atti di Aquafest 2007

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