Da tre giorni bruciano le basse Madonie. Un allarme concomitante con le elevate ed inconsuete temperature, ma che non esclude il dolo. Allarme a Cefalu', isnello, Collesano, in pratica tutto il versante litoraneo delle Madonie. Ettari di bosco andati in fumo da San Mauro a Pollina, da Cefalù fino ai meravigliosi boschi intorno a Gibilmanna. “Ieri si è consumato un dramma – afferma il presidente del Parco delle Madonie Angelo Pizzuto – parte della nostra area protetta è stata devastata dalle fiamme alimentate dal forte vento di ieri sera.
La situazione è da affrontare con la massima emergenza. Faccio appello a tutti gli enti ed alle istituzioni preposte, alla Prefettura al comando regionale del Corpo Forestale, ai Vigili del Fuoco ed alla Protezione Civile perché si intervenga con priorità e con un dispiegamento straordinario di mezzi e uomini. Dobbiamo salvare le Madonie, ogni albero che va in fumo cancella secoli di storia della nostra terra, e bisogna pure considerare gli enormi danni cui dovranno far fronte i tanti agricoltori e allevatori presenti nella vasta area distrutta dalle fiamme. Stiamo vivendo lo stesso incubo che il mese scorso ha vissuto la riserva dello Zingaro – conclude Pizzuto – fortunatamente gli endemismi del Parco sono al riparo dalla fiamme ma il danno naturalistico ed economico che ancora si sta consumando in queste ore è enorme”.