Torna anche quest'anno la rete di osservatori per la tutela del Falco pecchiaiolo e dei rapaci in migrazione: 20mila uccelli migratori sono attesi di passaggio sul canale di Sicilia nel periodo tra aprile e maggio.
Giunto alla quinta edizione, il Progetto Rapaci Migratori della LIPU partito il 20 aprile si concluderà il 20 maggio 2008 sullo Stretto di Messina, a Pantelleria, Marettimo, Ustica e Panarea. Il progetto, che si tiene parallelamente al XXIV campo antibracconaggio LIPU sullo Stretto di Messina, versante calabrese, si basa sull'osservazione diretta dell'arrivo dei rapaci migratori, soprattutto del Falco pecchiaiolo (10mila gli esemplari attesi), provenienti dall'Africa lungo il canale di Sicilia e diretti verso il Nord Europa.
Cuore del progetto sarà lo stretto di Messina. Unitamente a Bosforo e Gibilterra, infatti, lo stretto di Messina, in particolare in primavera, costituisce uno dei bottle-neck (colli di bottiglia) più importanti attraverso i quali passano uccelli migratori e veleggiatori.
Le informazioni sulla rotta degli uccelli e la consistenza della migrazione, spesso influenzati dalla direzione e dall'intensità dei venti, perverranno via sms al coordinatore del campo antibracconaggio posizionato nel versante calabrese dello stretto, dove i rapaci planano una volta superato il tratto di mare che separa la Sicilia dalla Calabria, e saranno utilizzate per prevenire atti di bracconaggio contro il Falco pecchiaiolo. E dal 20 aprile sul sito www.lipu.it c'è il diario degli osservatori LIPU dislocati nelle isole del canale di Sicilia e sullo stretto di Messina.
"Rispetto a 20 anni fa – spiega Marco Gustin, Responsabile Specie e Ricerca della LIPU e coordinatore del Progetto rapaci Migratori - il fenomeno del bracconaggio sullo stretto si è notevolmente ridotto ma occorre fare molta attenzione: stimiamo che ancora oggi vengano uccisi ogni anno alcune centinaia di rapaci, vittime di commerci illegali o degli imbalsamatori".
Nei binocoli e cannocchiali degli osservatori LIPU verranno inquadrate specie quali Falco pecchiaiolo, la principale specie oggetto della ricerca, Falco di palude, Nibbio bruno, Falco cuculo, Lodolaio, Albanella minore, Albanella pallida, Gheppio, Capovaccaio, Cicogna bianca e Cicogna nera. "Il nostro intento – spiega Marco Gustin – è capire con precisione qual è il percorso di migrazione seguito dai rapaci nel Mediterraneo centrale e quali i fattori meteo che possono influire sul fenomeno".
Per il campo antibracconaggio sullo Stretto di Messina sono previsti due turni settimanali: dal 25 aprile al 3 maggio e dal 4 all'11 maggio. I volontari LIPU perlustreranno le aree interessate dal bracconaggio tenendo i contatti con il NOA, il Nucleo Operativo Antibracconaggio del Corpo Forestale dello Stato, che svolgerà un apposito servizio di controllo nel territorio.
Durante l'edizione 2007 del campo sono stati denunciati cinque bracconieri, due dei quali dal Corpo Forestale dello Stato, uno dalla LIPU e gli altri due dalla LIPU in collaborazione con i Carabinieri di Campo Calabro (RC). In collaborazione con il Corpo Forestale è stata inoltre smantellata una delle più importanti centrali del bracconaggio ancora attive.
Sfiniti dal lungo volo, i rapaci planano a bassa quota sulla costa dove i bracconieri li aspettano per ucciderli a fucilate, appostati in bunker fissi di legno o cemento o addirittura nei terrazzi delle abitazioni, nonostante la caccia sia chiusa da oltre tre mesi e queste specie siano superprotette dalla legge.