Nuove norme in Sic e Zps. Salva Piano Battaglia. - Le leggi in favore dell'esercizio di attività economiche nei siti di interesse comunitario e in zone il cui ambiente è sottoposto a particolari norme di protezione sono state approvate definitivamente dall'Assemblea siciliana. La legge contiene le disposizioni in favore dell'esercizio delle attività economiche nelle aree protette è passata con i 43 "si" del centrodestra e con un solo voto contrario.
Dal testo, dopo lungo dibattito, però, è stata soppressa la normativa che prevedeva interventi per la sostituzione e il rinnovamento degli impianti sciistici di risalita di Piano Battaglia nel parco delle Madonie.
La verifica del numero legale è stata chiesta la scorsa notte cinque volte e per due volte il presidente Stancanelli ha dovuto sospendere la seduta per un'ora poiché in Aula il numero dei deputati presenti non è bastato a garantire la regolare prosecuzione dell'attività legislativa.
Alla fine, ultimata la votazione dei singoli articoli di ciascun provvedimento, l'approvazione definitiva delle due leggi è stata aggiornata a questa mattina, ed è stata approvata.
"Si tratta di interventi legislativi produttivi per la collettività per il risanamento e lo sviluppo” ha spiegato Francesco Cascio, ex assessore regionale Territorio e Ambinete e capogruppo di Forza Italia all’Ars a margine dei lavori d’aula
“A cominciare dal provvedimento che mette ordine nella complessa materia delle zone a protezione speciale, per finire con la manovra sanitaria” In particolare il primo provvedimento - sottolinea Cascio – costituirà una buona una spinta al rilancio e allo sviluppo delle attività economiche in aree che necessitano di adeguata riqualificazione, fatto salvo il rispetto delle norme ambientali e urbanistiche.
Su Piano Battaglia pioggia di posizioni. "La proposta, sostenuta dal Presidente della IV° Commissione On.Le Giulia Adamo- dichiara Franco Russo, presidente WWF Sicilia - prima ancora che un insulto all’ambiente sarebbe stata un’offesa al buon senso e avrebbe coperto di ridicolo il Parlamento siciliano.
"L’articolo bocciato prevedeva - prosegue - , all’interno della Foresta di faggio della Mufara, in pieno Parco delle Madonie, l’ampliamento di una pista da sci dagli attuali 20-25 metri a 60; larghezza questa che non è neppure richiesta dalla stessa Federazione Sci.
Incuranti del fatto che a causa del surriscaldamento terrestre, persino le stazioni sciistiche del Nord hanno difficoltà per l’innevamento e sono costrette a ricorrere alla neve artificiale, soluzione questa non tecnicamente possibile in Sicilia, i deputati proponenti – continua Russo - pensavano di espiantare decine se non centinaia di piante secolari di faggio, dimentichi del fatto che proprio l’esistenza di questa specie nordica a una latitudine così meridionale, è uno dei motivi dell’istituzione del Parco stesso.

Impassibili al parere negativo espresso dagli Organi di consulenza del Parco e dello stesso Assessorato Regionale Territorio Ambiente, dovuto al fatto che la zona è una zona di protezione speciale ed habitat prioritario a norma delle direttive europee, i nostri deputati oltre alla pista volevano anche dare il via libera alla realizzazione di progetti faraonici anacronistici, come se dalle nostre parti, al contrario di quanto accade nel resto del mondo, invece che verso la desertificazione, si andasse verso una nuova glaciazione con abbondanti nevicate sulle Madonie!"
Le associazioni ambientaliste hanno ribadito di essere favorevoli a sostituire gli attuali impianti di risalita obsoleti con impianti moderni per assicurare la sicurezza degli sciatori e sono anche favorevoli alla manutenzione delle piste esistenti.
Associazioni ambientaliste e il Club Alpino Siciliano, tornano adesso a chiedere il ripristino di piste per lo sci di fondo utilizzando le piste forestali esistenti senza necessità di nuovi sbancamenti, sentieri ben segnalati con vario grado di difficoltà, promozione dei prodotti tipici delle Madonie e aiuto all’agricoltura non impattante e inserimento del Parco delle Madonie nel circuito del turismo sostenibile.
Chi fa una figura pessima – conclude Russo - è il presidente del Parco delle Madonie Massimo Belli, che, invece di evidenziare i danni che avrebbe provocato all’ambiente il progetto, si è fatto promotore di una proposta di riperimetrazione del parco che avrebbe rovinato un bosco di inestimabile valore naturalistico.
Per quanto riguarda l'Ars, i lavori riprenderanno giovedì 3 maggio 2007, alle ore 17, con all'ordine anche il fermo biologico. Per quest'ultima questione l'intervento del governo regionale è stato nuovamente sollecitato a Sala d'Ercole da Nicola Cristaldi, parlamentare del gruppo di AN.