Anno di istituzione: 2000. Sulla riva sinistra del Platani, una serie di grotte di epoca micenea e dell’età 
del Bronzo si offrono agli occhi del visitatore.  Ai piedi del colle di Sant’Angelo Muxaro, 
alto 400 metri s.l.m., dove sorge l’omonimo centro abitato, dal tipico paesaggio carsico,
 si cela la grotta del principe, chiesa in epoca bizantina, in cui si dice abbia abitato 
anche Sant’Angelo, durante il suo periodo di ritiro. 
La grotta riveste un notevole interesse per lo studio della circolazione idrica attuale e passata e per la speleogenesi in rocce gessose.  La cavità sotterranea chiamata grotta ciavuli (= cornacchie)  si articola
 in due rami, uno si raggiunge scendendo 10 metri scandito da cascatelle. Il secondo è 
fossile e costituisce la parte maggiormente conosciuta del sito tutelato. Vi si accede con 
un percorso sub-pianeggiante attraverso l’ampio antro d’ingresso. 
Una serie di forme riconducibili al fenomeno carsico nelle rocce evaporitiche tra cui 
un’interessante colonna, molto rara nei gessi, una superficie fusiforme concrezionata con
 stalattiti e una cupoletta emisferica di qualche metro di diametro e profonda circa 
40 cm. L’ultimo tratto percorribile, a sezione lenticolare progressivamente ridotta,
 termina con un sifone. 
Nelle zone prossime alla riserva, lungo il corso di questo vallone, sono presenti anche 
altre cavità carsiche, che costituiscono il complesso denominato "Grotte dell’Acqua". 
E’ possibile integrare la visita con itinerari che raggiungono la necropoli protostorica 
del Colle di Sant’Angelo, la necropoli delle Grotticelle, il Complesso delle Grotte 
dell’Acqua nel Vallone del Ponte e il Monte Castello, dove sono visibili i ruderi della 
fortezza saracena chiamata Mushar e varie altre testimonianze di vita umana che vanno 
dalla preistoria fino alla fine del 1400.
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