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Pergusa, la mappa dei volatili

Sono stati circa 250 i volatili marcati in questi giorni presso la Riserva Naturale Speciale del lago di Pergusa. Le operazioni sono state svolte da Giovanni Cumbo, inanellatore della Stazione di Palermo, e da Rosa Termine, biologo dell’Università Kore di Enna. La stazione di inanellamento presso la Riserva è attiva con periodicità mensile dal 2003; è un’iniziativa coordinata dal prof. Bruno Massa, docente dell’Università di Palermo, e promossa dalla Provincia Regionale di Enna (ora denominata Libero Consorzio Comunale), ente gestore della Riserva.
Diverse le specie a cui appartengono i volatili inanellati, come Cardellino, Merlo, Sterpazzolina, Usignolo, Usignolo di Fiume, Passera sarda, Passera mattugia, Saltimpalo, Tortora selvatica, Cinciallegra, Gruccioni, il grazioso Scricciolo, che dalla forma rotonda e paffuta e con i suoi 10 centimetri di lunghezza rappresenta il più piccolo della famiglia dei Troglodytidae, il Cannareccione, la Cannaiola, etc.
Questi ultimi due sono tipici del canneto e arrivano dall’Africa subsahariana in primavera per nidificare tra i canneti del nostro Lago. È proprio l’attività scientifica di marcaggio individuale che, oltre a fornire dati di notevole valenza sui processi ecologici e demografici, consente anche lo studio delle rotte migratorie; ha permesso, ad esempio, di ricostruire il viaggio di 3.700 chilometri di una Cannaiola spostatasi da Pergusa alla Repubblica Centrafricana.


Il lago di Pergusa, monitorato a 360 gradi dalla Kore per valutarne lo stato trofico e avere una visione complessiva sulle condizioni dell'ecosistema lacustre (le acque vengono analizzate nei suoi parametri fisico-chimici, batteriologici e bioecologici: fitoplancton, zooplancton, benthos e insetti acquatici; inoltre viene monitorata sia la flora che la fauna), è diventato da qualche anno un importante sito di nidificazione anche per lo Svasso piccolo, uccello appartenente alla famiglia dei Podicipedidae e protetto dalla Convenzione di Berna. La nidificazione al Lago di questa specie è di notevole interesse scientifico poiché in Italia è “nidificante irregolare”, mentre la sua presenza è comune nel nostro Paese nel periodo invernale. In estate, circa il 70% della popolazione nidificante in Europa è concentrato in Ucraina e nella Russia sud-occidentale; i casi di riproduzione documentati nella nostra Nazione, successivi al 1950, sono solo una ventina. Il lago di Pergusa ha finora contato il maggior numero, mai rilevato, di coppie nidificanti di Svasso piccolo per l’intera Italia.
I numerosi dati scientifici che vengono raccolti, anche con le attività di inanellamento, sono indispensabili per determinare le condizioni della fauna selvatica, in modo da concentrare efficacemente le azioni di conservazione e fornire informazioni di base per pianificare sistemi integrati delle aree naturali protette. Gli uccelli, in particolare, rappresentano eccellenti strumenti per il monitoraggio e la comprensione delle modificazioni ambientali, oltre ad essere una risorsa faunistica carismatica che appassiona ormai una moltitudine di persone. Per esempio, per la loro capacità di spostarsi anche su lunghissime distanze, i volatili sono molto reattivi ai cambiamenti climatici. Il loro studio ha reso evidente ai ricercatori l’arrivo precoce dei migratori in primavera, l’anticipo nell’inizio della riproduzione e lo spostamento dell’areale di riproduzione, che rappresentano una ulteriore prova degli effetti del riscaldamento globale. 

 
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