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D'Alì: ''Appello per i fondi''

Foto: D'Alì: ''Appello per i fondi''
 Il Sen. Antonino d’Ali' (PDL) guida la Commissione Ambiente del Senato dall’avvio della legislatura. Tra un briefing a Palazzo Madama sulle questioni politiche nazionali ed una audizione in Commissione sull’emergenza rifiuti, non tralascia di certo il problema fondi per le aree protette.
Adesso che è certo che nell’Isola salterà la manovra d’autunno, nella quale speravano Parchi e riserve dopo il taglio da 8 milioni di euro nell’ultima finanziaria regionale, e nella consapevolezza della distinzione che va fatta tra parchi nazionali e regionali, chiediamo a lui, che è siciliano di Trapani, un parere.

-Senatore, come commentare le dimissioni del commissario del Parco delle Madonie Aliquo’, rese per protesta contro i tagli ai bilanci degli Enti Parco regionali?
“Le sovvenzioni ai Parchi sono un problema non solo siciliano, ma nazionale. Ne abbiamo parlato con il ministro Prestigiacomo in Commissione, perché non si depotenzi il lavoro svolto da questi enti, che è fondamentale per la tutela della biodiversità e non solo.
Il testo del Bilancio è in discussione in questi giorni a Montecitorio. Lo scorso anno riuscimmo a scongiurare il rischio, quest’anno, purtroppo, a quanto ci risulta dalla bozza, i tagli ai parchi nazionali si attesteranno intorno ai 24 milioni di euro. Non solo questo si ripercuoterà sul funzionamento amministrativo degli enti, ma alcuni soggetti potrebbero rischiare addirittura di chiudere. Ecco perché abbiamo lanciato un appello al Governo tramite il Ministro Prestigiacomo, perché venga scongiurato il rischio azzeramento del lavoro sin qui svolto”.

E’ una delle peggiori notizie che potessero giungere nell’anno della Biodiversità.
“Occorrerebbe avviare un’opera di pressing affinchè passi presso le sedi opportune il messaggio che la riduzione dei fondi alle aree protette rischia di causare danni ben piu' rilevanti delleeconomie che vogliono ottenere. Stiamo parlando di patrimonio di interesse nazionale e mondiale”.

-Ci sono rischi sugli istituendi parchi nazionali?
“Secondo il testo inoltrato, al momento le somme destinate all’avviamento dei nuovi parchi nazionali in Sicilia non sono state intaccate”.

-In Sicilia come a Roma, è possibile ipotizzare una soluzione alternativa per uscire dalle secche della crisi finanziaria, come il progressivo coinvolgimento dei privati?
“Assolutamente si. Vorrei citare un solo esempio, quello del Parco delle Cinque Terre, le cui entrate in bilancio sono rappresentate per il 70 per cento da voci private, ed il restante 30 dal pubblico. In altri parchi le proporzioni sono esattamente invertite, se non totalmente sbilanciate sul pubblico. Direi che a fronte della situazione attuale, non solo per le ristrettezze dell'economia pubblica ma anche per un migliore utilizzo delle risorse ambientali da salvaguardare e promuovere, si impongono moderne forme di coinvolgimento del privato, nel rispetto dei valori istitutivi dei parchi”.
(Ivan Trovato)






 
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